Tartiniana
Quattro cose da sapere
4 Composizioni Sonata op. 1 n. 10 in Sol minore, “Didone abbandonata” composta verso il 1731. Col notissimo “Trillo del Diavolo” condivide tonalità, forma bipartita e alcuni tratti melodico-armonici. L’Arte dell’arco: 50 variazioni su una Gavotta di Corelli (op. 5 n. 10), prima edizione: Parigi 1757. Di questa splendida summa tecnica Matteo Cossu ha curato un’edizione critica ampliata a 69 numeri. Due concerti dell’ultimo periodo creativo: in Sol
maggiore D deest, riscoperto a Padova da Margherita Canale, inciso in prima mondiale su cd Alpha da Chouchane Siranossian e Andrea Marcon; in La minore D 115 “Sua Eccellenza Lunardo Venier”.
4 Amici
L’organista boemo fra’ Bohuslav Cernohorsky (16841742) e il bolognese don Antonio Vandini, violoncellista (ca. 1690-1778), compagni d’arte e di vita. L’abate padovano Vincenzo Rota (1703-1785), pittore, poeta, arrangiatore delle musiche di Tartini e suo biografo. Lunardo Venier (ca. 1715-1781), procuratore di San Marco. Mecenate di Canova e di Gassmann, dilettante di musica, matematica e zoologia. Sposò nel 1770 il soprano viennese Elisabeth Teyber; nel 1771 incontrò i Mozart a Venezia.
4 Ritratti
Anonimo: olio su tela, Milano, Castello Sforzesco. Incerta identificazione di un giovane in abito talare che regge una viola d’amore. Pier Leone Ghezzi: caricatura a penna, Vienna, Albertina; forse eseguita a Roma verso il 1735. Carlo Calcinoto: acquaforte da un disegno di
Vincenzo Rota (1761). Tartini lo giudicava malriuscito; come dargli torto? George Dance jr: disegno a matita, Londra, British Museum. Il futuro architetto inglese visitò Padova verso il 1765.