VILLA-LOBOS
MUSIC FOR SOLO GUITAR
Antonio Rugolo CHITARRA Digressione 101 CD ★★★★
Nella storia interpretativa della chitarra, eseguire e incidere per intero il repertorio solistico di Heitor Villa-Lobos (1887-1959) è stato dapprima un obiettivo al quale solo i virtuosi più brillanti potevano ambire: neppure Segovia - che a questa musica fu particolarmente vicino - ne diede in disco la sua visione completa perché
alcuni brani (per esempio gli Studi n. 2 e n. 3) implicano una tecnica che si è attestata (o si sarebbe dovuta attestare) come “standard” soltanto a partire della fine del Novecento. Uno “standard” per modo di dire, perché abbiamo anche assistito, sul volgere del nuovo millennio, a un’ulteriore fase di ripiegamento durante la quale - esauritasi le spinte verso il virtuosismo trascendentale tra anni Ottanta e Novanta - sono emerse poche figure di chitarristi di riferimento e, in compenso, diversi mistificatori. Antonio Rugolo, nato nel 1972, appartiene invece alla migliore generazione di solisti: quella che ha cercato di trarre il meglio dai vari “fenomeni” esecutivi e di colmare con una preparazione musicale completa certe lacune dei suoi maestri; lo ascoltiamo quindi con speciale interesse, ripagato pienamente da ottanta minuti (su tre diverse chitarre) nei quali si avverte con forza la volontà di sottrarre VillaLobos ai luoghi comuni del tardivo epigono bachiano, del musicista “nazionale” brasiliano, dell’idioma chitarristico fine a se stesso, proponendo invece un lascito “modernista” nel quale tanto gli elementi meccanici quanto quelli melodici e timbrici vengono inquadrati in un progetto coerente e primo di spontaneismi. Il Chôros n. 1 “Typique” viene eseguito in una versione posteriore (1928) e più elaborata rispetto a quella abitualmente circolante (1920).