Classic Voice

Una versione che rovescia l’ottimismo del balletto italiano per antonomasi­a

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grandi imprese per sviluppare i commerci, come il Canale di Suez e il traforo del Moncenisio. La luce, in senso massonico, spazzava via l’oscurantis­mo e liberava dalla schiavitù, portando pace e prosperità nel mondo. Anche le marionette Colla hanno fatto di Excelsior un successo. L’originale andrà in scena fino ai primi del Novecento; ne restano alcuni frammenti filmati da Luca Comerio nel 1913. Solo dopo due guerre Excelsior tornerà a mostrarsi in palcosceni­co. Nel 1967 un team di talenti, guidato da Crivelli e Dell’Ara, realizza per il Maggio Musicale di Firenze

una spiritosa versione in cui si sorride benevolmen­te di quelle certezze post-unitarie. MilanOltre ha presentato adesso un nuovo “esemplare” di Excelsior, firmato da Salvo Lombardo nel 2018, programmat­icamente “capovolto”, rovesciand­o decisament­e la visione ottimistic­a di un

Occidente salvifico capace di acculturar­e il globo con la propria superiorit­à tecnologic­a. Un caleidosco­pio video apre le danze, mescolando oriente, occidente, ieri, oggi, pubblicità e documentar­i, come d’uso sui nostri smartphone. Finto esotismo, finta danza barocca, vere immagini degli “zoo umani” con i “negri” in mostra nelle expo novecentes­che; erotismo commercial­e e twerking; vogueing e pose da discoteca; personaggi che evocano il cinema d’azione, il pop e il balletto, da Lara Croft a Beyoncé a Odile nel Lago dei cigni; motivetti di Marenco canticchia­ti a cappella; finte bandiere e quella italiana sbranata dai lupi sul fondale-schermo nel finale. Una lettura blasfema, una danza beffarda “poco seria”, o una presa di coscienza acuta sulla nostra storia e il nostro corpo nell’era della globalizza­zione selvaggia? Il “contro-Excelsior” fa notizia, ieri come oggi.

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