“Rousset e la sua come sempre magnifica orchestra fanno faville”
LULLY ATYS
INTERPRETI R. Van Mechelen, M. Lys, A. Bré, P. Estèphe, G. Blondeel, A. Raï-Westphal
DIRETTORE Christophe Rousset
ORCHESTRA Les Talens Lyriques
3 cd Château de Versailles 126
Sta per concludersi la poderosa impresa di Rousset di registrare l’intero corpus operistico di Lully: impresa tenuta su livelli sempre molto alti quando non altissimi come nel presente caso, che aveva il non facile compito di confrontarsi con la superba interpretazione di William Christie consegnata al solo audio e al dvd documentante il bellissimo spettacolo che Bogianckino portò anche da noi nel Maggio fiorentino dell’86 (ricordo infausto, al volo: non a Firenze come previsto, ma per ragioni politico-burocratiche a Prato, davanti a una platea semivuota, che vergogna). Il racconto mitologico che Ovidio fa del bellissimo Atys (segretamente innamorato della ninfa Sangaride promessa sposa del re Célénus, che la gelosa dea Cybèle fa impazzire cosicché lui uccide l’amata scambiandola per un mostro e poi si suicida, trasformato infine dalla dea nel pino sempreverde) offre il destro per un libretto insolitamente compatto - naturalmente, dopo il solito prologo in onore di Luigi XIV - nel suo concentrarsi sulla lineare trama amorosa, inframmezzata da occasioni per dispiegare l’imprescindibile macchineria barocca e relative danze, nella fattispecie l’intero terz’atto (uno dei vertici assoluti del teatro musicale barocco francese), occupato dalla scena del Sonno col suo corteo di Sogni - agréables e funéstes – mandato dalla dea a visitare Atys addormentato. Rousset e la sua come sempre magnifica orchestra, fanno faville. Organico ridotto rispetto al sontuoso apparato strumentale di Christie, ma molto più incisivo, dinamico, contrastato, con una ricchezza di dettagli impressionante: più marcatamente teatrale, insomma, sempre salvaguardandosi l’assoluta fusione di accento linguistico e musicale, asse portante del barocco francese e più in generale di tutto il teatro musicale francese. Splendido cast, che accanto alla magnifica coppia d’innamorati (Reinoud Van Mechelen, perfetto mix di ardore e tenerezza; Marie Lys, capolavoro di finezza e di eleganza) schiera una sensazionale Cybèle col mezzosoprano Ambroisine Bré, che alle molteplici sfaccettature d’una figura tutta impeti passionali, languidi abbandoni, furie vendicative, rimorsi laceranti, sa sempre dare un’immagine convincente.