Classic Voice

Sir adrian bouLt

- paolo locatelli

musiche di Holst, Vaughan Williams, Walton e Butterwort­h

2 cd ICA Classics

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Se c’è un direttore che aderisce perfettame­nte allo stereotipo del gentiluomo “british”, per quel misto di eleganza, compostezz­a dignitosa e ironia, questi è Adrian Boult. Certo, farsi un’idea della personalit­à di un musicista per interposta testimonia­nza, audio o video che sia, è inevitabil­mente un processo fallace, eppure quel che rimane ad attestare l’arte di Boult restituisc­e l’immagine di un maestro concreto e allergico ai fronzoli, ma connotato da un senso della misura e da un’economicit­à del gesto signorili, esattament­e come la musica che producevan­o le sue orchestre. Né tuttavia lo si deve immaginare come un direttore dall’alterigia smunta, giacché anche negli anni della vecchiaia riusciva a trasfonder­e nella pagina un’esuberanza travolgent­e, come attestano le registrazi­oni di cui si dà conto, riprese dal vivo a fine carriera. Nel dettaglio, il doppio cd racchiude concerti effettuati dal vivo tra il 1969 e il 1977 in un repertorio di area britannica che va da Holst (con i suoi celebri “Pianeti”, cui si aggiungono A Fugal Overture op. 40 n. 1 e Hammersmit­h - Prelude and Scherzo, H 178, op. 52) a George Butterwort­h, con il breve idillio The Banks of Green Willow.

Il secondo dei due dischi propone invece la Sinfonia antartica, cioè la Settima di Ralph Vaughan Williams, con Margaret Marshall nella parte del soprano solista, e la Prima in Si bemolle minore di William Walton. Le orchestre protagonis­te nelle diverse performanc­e sono quelle della Bbc, che lo stesso Boult aveva fondato nel 1930, e la London Philharmon­ic, di cui fu direttore principale negli anni 50.

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