Napoli che FA MODA
Partito come artigiano di genio, Andrea Miranda ha fatto di Kocca un marchio di dimensione internazionale
Andrea Miranda è nato a Napoli nel 1963, studiare gli piaceva e si è diplomato in Ragioneria con ottimi voti. Fu solo l’inizio. Si mise subito al lavoro, gli piaceva come studiare e forse anche di più. Nei primi anni ’90 affianca i fratelli Claudio e Francesco che stanno intraprendendo i primi passi nella produzione di una linea di abbigliamento e mette a disposizione l’esperienza amministrativa, contabile e commerciale maturata in importanti aziende nazionali. L’imprinting duale, amministrativo e commerciale, lo rende un imprenditore capace di dialogare su complesse operazioni societarie, finanziarie e commerciali. È solo l’inizio, la creazione, la nascita di quella che oggi è la realtà di Kocca. Che, diciamolo subito, è un marchio assolutamente geniale, il top dell’empatia e non solo del marketing. Kocca è geniale nel nome ma non sempre questo è sufficiente, ci vuole altro nella vita, cioè: come avete fatto a diventare un’eccellenza
italiana? “Il territorio. Napoli ci ha trasmesso questa vocazione. A cui aggiungerei la fantasia di tre fratelli, la volontà di affermarsi e il coraggio di una sfida imprenditoriale seria: hanno reso possibile tutto questo”. L’Italia che le piace, dove non cambierebbe una virgola... “Viviamo in un Paese meraviglioso che fa sognare tutto il mondo, da nord a sud i suoi paesaggi, le bellezze architettoniche e il genio dei suoi abitanti continuano a incantarmi”. E l’Italia che non va, che vorrebbe cambiare? “La situazione di attuale insicurezza. Vorrei un’Italia forte nelle sue produzioni, ricca di imprese, grandi e piccole, capaci di sognare e di crescere. L’impresa è il motore della vita come lo è la famiglia e, come quest’ultima, per crescere ha bisogno di serenità. Mi auguro che la si possa riconquistare presto”. Torniamo all’Italia bella: quali sono i suoi luoghi amati? “Sicuramente Napoli e i suoi dintorni sono i miei prediletti per rilassarmi. Milano offre molto nei rapporti di lavoro. In realtà non esiste un posto specifico, tutta l’Italia è meravigliosa; credo però che ciascuno di noi si senta legato ai propri luoghi di origine per gli affetti e le memorie”.