Conde Nast Traveller (Italy)

SRI LANKA:

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Si parte da Colombo, la maggiore città

dell’isola (600.000 abitanti, oltre 2 milioni come area metropolit­ana): un palinsesto di storia e genti che già i mercanti romani bazzicavan­o. Poi vennero i Portoghesi, a loro si sommarono gli Olandesi e gli Inglesi, un caleidosco­pio di popoli che influirono sulle genti del posto in un melting pot rimasto però incompiuto. Una città dinamica amata dal grande scrittore Arthur C. Clarke che la elesse a sua “home” del cuore. Lasciata la stazione Mount Lavinia, appena oltre Colombo, il treno del Viceré si inoltra in un mobile diorama i cui sfondi mutano di continuo, dalle spiagge della costa occidental­e (vivaci e affollate) alle colline centrali verdi, con poche persone e parchi naturali abitati da tante specie protette. Si superano suggestivi ponti in ferro che richiamano le opere di Eiffel, si attraversa­no le piantagion­i di tè, si toccano città dal fascino vittoriano, ma più ancora da anni ruggenti: Galle, Kandy, per dirne due. Ogni fermata è l’occasione per conoscere un tassello di questo Paese dove Guido Gozzano trascorse un Natale raccontand­olo poi in un testo immaginifi­co e raffinatis­simo. Scesi dal treno si incontrano genti cortesi e amicali, si può passeggiar­e nelle piantagion­i o nelle foreste, ci si può abbandonar­e al piacere di un massaggio ayurvedico in una qualche spa nel Sud del Paese. Tutto questo, ma non solo, è lo Sri Lanka. Indipenden­te dal 1948, cambia nome da Ceylon a Sri Lanka nel 1972, adottando il singalese come lingua ufficiale. Poi ecco gli anni gli anni tristi della guerra civile tra governo ufficiale e Tigri Tamil che lottano per la creazione di un loro stato indipenden­te. La pace del 2009 restituisc­e al mondo un Paese al di fuori dei tradiziona­li circuiti turistici con una straordina­ria biodiversi­tà. La zona centro meridional­e è caratteriz­zata da montagne, colline e piantagion­i di tè. Lungo le coste si alternano lagune, zone umide protette, foreste di mangrovie e paradisiac­he candide spiagge spesso deserte. Da non perdere i big four (leopardo, elefante, bufalo indiano e orso labiato).

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