MATERA 2019 LA CITTÀ REGINA
ELETTA DALLA UE CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA PER IL PROSSIMO ANNO, LA CITTÀ LUCANA, LA TERZA PIÙ ANTICA DEL MONDO, SI PREPARA AD ACCOGLIERE I VISITATORI COME “CITTADINI TEMPORANEI” PER SVELARE IL SUO SGUARDO APERTO AL FUTURO
Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”, così Carlo Levi (1902-1975), celebre scrittore autore del romanzo Cristo si è fermato a Eboli, sottolineava le emozioni che si provano ammirando la città dei Sassi. Un complesso groviglio di rocce e caverne, canyon e archi, portali e chiese rupestri, con l’Altipiano della Murgia a fare da magnifica quinta naturale. È questo lo scenario che accoglie e immediatamente rapisce il viaggiatore che giunge a Matera, il cui cuore nevralgico è costituito dal Barisano e dal Caveoso, i due Sassi millenari incuneati nella gravina, tipica morfologia carsica della Murgia. Due profonde e irte incisioni erosive che l’uomo ha scelto di abitare sin dall’età Paleolitica. L’intricato canovaccio roccioso, solo apparentemente disordinato, in realtà è la logica risultanza della commistione tra natura e artificio, di cui l’uomo è stato in parte protagonista per necessità urbanistiche e architettoniche. Un simile patrimonio antropologico che, dopo lo sfollamento obbligato dei primi anni ’50, è tornato a popolarsi a partire dalla fine degli anni ’80 al termine di un’appassionata opera di restauro, non poteva lasciare indifferente il resto del mondo. Infatti dal 1993 i Sassi sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ma oltre ai vertici del governo mondiale e ai tanti turisti che ogni anno visitano la città, anche registi e cineasti sono rimasti conquistati dalla grande bellezza di Matera,scelta come set ideale, con i suoi drammatici contrasti, di oltre 60 pellicole. Un esempio? La Passione di Cristo (2004), cruda ricostruzione di
Mel Gibson sulle ultime ore di vita di Gesù. E prima di Gibson, Pasolini,Tornatore, Antonioni e altri ancora sono rimasti folgorati da tale sensazionale location. Quel senso di “dolente bellezza” di cui parlava Carlo Levi non si percepisce però solo nei Sassi, emblema dell’antichità, e nelle numerose chiese rupestri scavate nel tufo e impreziosite da affreschi stillanti di pia suggestione. Magia e incanto di un luogo che pare sospeso nel tempo avvolgono anche l’intero centro storico cittadino, un concentrato di edifici di grande pregio artistico, di differenti epoche, come il seicentesco Palazzo Lanfranchi o il settecentesco Palazzo dell’Annunziata. A dominare lo skyline è però la svettante silhouette della Cattedrale, perfetto esempio di stile romanico-pugliese, costruita nel XIII secolo sullo sperone più alto della città che divide i due Sassi. Intorno alla Cattedrale sorgono i sontuosi edifici delle famiglie nobiliari, come Palazzo Gattini, già residenza della più antica famiglia nobiliare materana, trasformato in un hotel di lusso e di charme a seguito di un magistrale restauro. Segni e simboli della lunga e complessa trasformazione di Matera, che nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura. Un’occasione per scoprire la città in maniera inedita,attraverso percorsi che dal centro si allargano verso le periferie, per raccontarne al visitatore la storia, per presentare il meglio della produzione culturale nata dalla collaborazione fra creativi locali e partner europei, per metterlo in contatto con gli abitanti. Questo grazie a uno speciale biglietto che, al prezzo simbolico di 19 euro, si configura come un vero “passaporto di cittadinanza temporanea” per quanti vorranno visitare Matera e conoscerne le millenarie vicende rappresentate da un immenso patrimonio culturale di cui fanno parte oltre 150 chiese rupestri sparse dentro e intorno al Parco della Murgia materana. Ma oggi, grazie al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, guadagnato con il dossier “Open Future”, l’attenzione si è spostata dai monumenti alle persone che rappresentano il vero valore
MEL GIBSON: “MATERA? LA PRIMA VOLTA CHE L’HO VISTA HO PERSO LA TESTA PER LEI, ERA SEMPLICEMENTE PERFETTA”
aggiunto di questa parte d’Italia. Saranno, infatti, i cittadini, temporanei e permanenti, a produrre il 50% del programma culturale di Matera 2019, dalla Cavalleria Rusticana, allestita nei Sassi in collaborazione con il San Carlo di Napoli, alla rappresentazione del Purgatorio di Dante coprodotta insieme alTeatro delle Albe di Ravenna. In entrambi i casi i cittadini parteciperanno all’allestimento e alla produzione. Un viaggio a Matera e nei suoi dintorni non può prescindere dalla scoperta delle tradizioni del territorio locale, prima fra tutte quella enogastronomica che regala profumi e sapori unici: funghi e tartufi, formaggi tipici, vini DOC, olio extravergine di oliva, pasta e il tipico Pane di Matera che ha ottenuto la IGP. Grande importanza nella tradizione locale ha l’artigianato, e in particolare la lavorazione della cartapesta, che trova il suo apogeo nella costruzione del grande carro della Madonna della Bruna, protettrice della città, che sfila in occasione della festa patronale del 2 luglio venendo assaltato dai cittadini che lottano furiosamente tra loro per portarsene a casa i pezzi smembrati. Una città, Matera, che dalla propria storia e dalle proprie tradizioni, trae ora spunto per aprirsi all’accoglienza, alle contaminazioni, al futuro.