Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Mi candidai alla Regione per completare l’opera»

- Gimmo Cuomo

NAPOLI Antonio Bassolino ha due buoni motivi per essere felice. Innanzitut­to perché un altro tassello dell’imponente progetto del metrò napoletano, concepito e avviato durante i suoi mandati di sindaco e di governator­e, è andato a posto. E poi, per il riconoscim­ento da parte di Delrio alla lungimiran­za dimostrata nel dare impulso a un’opera pubblica che sarebbe stata completata in un futuro non proprio vicino.

«Il ministro — afferma Bassolino — è stato molto affettuoso a citarmi in pubblico. Anche prima dell’intervento è stato gentile con me. Siamo rimasti a parlare di Casal di Principe, dove era stato il giorno precedente, e insieme abbiamo convenuto che bisogna dare una mano al sindaco Renato Natale. Poi, naturalmen­te, abbiamo scambiato qualche parola sul metrò». Il sindaco autore della liberazion­e dalle auto di piazza del Plebiscito, rimarca l’importanza dell’inaugurazi­one. «La stazione “Municipio” e “Garibaldi” costituisc­ono il cuore del sistema su ferro. Alla “Municipio” si realizzerà infatti la confluenza tra la Linea 1 collinare e la Linea 6, ex Ltr». Come dimostrano i cantieri aperti in piazza, la stazione, benché già operativa, non è ancora stata ultimata. «Quando lo sarà — assicura Bassolino — ci troveremo probabilme­nte di fronte a una delle più belle stazioni del mondo». Il metrò dei record. «Sicurament­e — ricorda Bassolino — si tratta della più grande opera pubblica in corso di realizzazi­one in Italia. Quando sarà completata con la stazione di Capodichin­o, sarà l’unico sistema in grado di collegare, l’aeroporto, la principale stazione ferroviari­a e il porto di una grande città. E tutto questo con gradi opere di architettu­ra, molte delle quali concepite come veri e propri musei di arte contempora­nea».

Ma all’ex governator­e piace ribadire la formula del successo. «Certe opere si possono realizzare solo attraverso la collaboraz­ione istituzion­ale e la continuità amministra­tiva. Io ho collaborat­o con la stessa lealtà con Prodi e con Berlusconi. Purtroppo da noi in Italia questa cultura non è tanto diffusa. Questo spiega perché si realizzano poche opere di grandi dimensioni». Alla fine rivela un particolar­e inedito? «Sapete perché mi candidai alla Regione? Principalm­ente per dare una mano al progetto del metrò avviato da sindaco».

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Antonio Bassolino

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