Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dalle carte spunta Iacolare candidato a sostegno di De Luca
La stessa associazione coinvolta in altra indagine
NAPOLI Dalle carte spunta il nome di Biagio Iacolare, vicepresidente uscente del consiglio regionale candidato con l’Udc che sostiene Vincenzo De Luca. «Un’ala di riserva» è infatti al centro di un’altra inchiesta sul servizio civile, per il quale ha ricevuto quasi un milione tra il maggio 2011 e il settembre 2013. Vi sono, secondo i pm «concreti elementi» per ritenere che l’attività della onlus venisse «svolta in modo fraudolento» e che l’associazione «fosse utilizzata anche da politici locali per scopi clientelari».
Una giovane donna di Bacoli, nipote di un ex sindaco, ha parlato agli inquirenti della onlus e di Iacolare: «Mio zio — spiega il 24 settembre 2013 — è un esponente dell’Udc di Bacoli ed è stato anche sindaco di Bacoli. Anche i miei genitori ed io siamo iscritti all’Udc, sezione di Bacoli. Per questo motivo abbiamo conosciuto Iacolare Biagio, che è stato eletto consigliere regionale per il partito dell’Udc alle ultime elezioni». Fatta questa premessa, la giovane entra nel merito: «Poiché lo Iacolare è una persona influente politicamente, mio zio e i miei genitori gli hanno chiesto se poteva aiutarmi a trovare lavoro». Alle sollecitazioni «Iacolare diceva sempre che si stava attivando e che al più presto mi avrebbe trovato un lavoro. Iacolare era talmente convincente che mio zio era stato favorevolmente sorpreso della sua immediata disponibilità, in quanto essendo stato sindaco era a conoscenza di quanto fosse difficile trovare un lavoro». Per un po’ Iacolare chiama la ragazza a lavorare nella sua segreteria, al centro direzionale, e le versa 700 euro al mese. «Alla scadenza del contratto, Iacolare mi prospettava sempre la possibilità di rinnovarlo. Nel contempo mi fece stipulare un contratto di servizio civile presso l’ “Ala di riserva” di Pozzuoli, che prevedeva un compenso di euro 400 al mese. Io non ho mai prestato tale servizio civile ed andavo solo a firmare all’ “Ala di riserva” a Pozzuoli. Io ho firmato solo nei primi mesi, poi non sono andata più a firmare».
A questo punto il verbale di sommarie informazioni viene interrotto: si deve procedere nei confronti della teste, che diventa dunque indagata e deve nominare un difensore. Lei precisa: «Io facevo esclusivamente quello che Iacolare mi chiedeva, senza sapere a cosa andavo incontro. Iacolare, infatti, non mi ha mai prospettato che questo contratto fosse truffaldino. D’altra parte il suo comportamento era talmente disinvolto che io credevo di non avere motivo di preoccuparmi».
L’ammissione Una ragazza di Bacoli: «Mi fece assumere, ma io non andavo a lavorare»