Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bomba del racket esplode nella via del Conservatorio Panico e enoteca distrutta
Attentato a via San Pietro a Majella nonostante i blitz
NAPOLI I fermi ci sono stati, ma le minacce e gli attentati continuano. Una bomba rudimentale è esplosa nella notte tra venerdì e sabato in via San Pietro a Majella, davanti al deposito di un’enoteca. Un’esplosione particolarmente violenta, che ha divelto la saracinesca del locale e mandato in frantumi i vetri di alcuni appartamenti del palazzo. Molte persone sono state svegliate di soprassalto e hanno telefonato ai numeri di emergenza di polizia e carabinieri per chiedere aiuto. L’episodio potrebbe essere collegato con le numerose violente richieste estorsive rivolte nei mesi scorsi ai commercianti del centro storico, che hanno portato mercoledì scorso al fermo di quattro persone: Vincenzo Martinelli, di 49 anni, i due figli Rosario e Salvatore, rispettivamente di 25 e 24 anni, e Mariano Porcino, di 25 anni. Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal pm della Dda Michele Del Prete, era indagato anche Gennaro Fittipaldi, assassinato poche ore prima in calata Porta di Massa, nella zona dell’Università.
Proprio l’uccisione di Fittipaldi ha impresso un’accelerazione all’indagine, delegata ai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale. Tra gli episodi contestati, il raid armato del 15 aprile scorso in via Sedile di Porto, sempre in zona universitaria, commesso ai danni di un venditore ambulante che si era rifiutato di pagare il pizzo.
L’estorsione era di 1000 euro ma il clan l’aveva fatta salire a 5mila. Gli indagati si recarono sotto casa dell’uomo e spararono contro le sue finestre quattro colpi di pistola urlando: «Adesso te ne devi andare di casa, il tempo è scaduto, il mese è passato». La vittima rispose a sua volta esplodendo alcuni colpi di pistola a salve.
L’esplosione dell’ordigno davanti al deposito dell’enoteca dimostra che comunque la pressione sui commercianti del centro storico è ancora forte. È come se il gruppo criminale volesse ribadire il proprio potere e la propria aggressività nonostante i recenti fermi.
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