Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un altro stop alle auto e lo smog va a picco
Secondo giorno di blocco e dati incoraggianti dalle centraline. Del Giudice a Roma per 152 bus ecologici
Secondo giorno senza auto e i valori del Pm10 crollano a Napoli. Il blocco delle auto fino a Euro 3 (a meno che non abbiano tre persone a bordo) ha fatto crollare i valori dello smog. Le sei centraline dell’Arpac si sono mantenute entro i limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti imposti dalla normativa. Addirittura il Museo ha fatto registrare 43 microgrammi, il limite è cinquanta. Due giorni fa il valore era il triplo.
NAPOLI Nel primo giorno della nuova ordinanza contro lo smog varata dal comune di Napoli, che dal primo al 6 febbraio vieta la circolazione per le auto fino alla categoria Euro 3 (a meno che non abbiano tre persone a bordo) e limita per tutti la circolazione dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30, le sei centraline dell’Arpac per il monitoraggio della qualità dell’aria nella metropoli si sono mantenute entro i limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti imposti dalla normativa.
Nel dettaglio, per le polveri sottili in particolare, che non devono superare la concentrazione di 50 microgrammi per metro cubo di aria, si va dal minimo di 19 microgrammi registrato nei pressi del Santobono al massimo di 43 microgrammi segnalato dall’apparecchiatura al Museo Nazionale e fino a due giorni fa era il triplo. Sembrerebbe, dunque, che un contributo positivo sia arrivato dal provvedimento varato da Palazzo San Giacomo. Il resto potrebbe averlo fatto il mutamento delle condizioni climatiche a Napoli ed in provincia. «Sin da domenica – dice infatti Giuseppe Onorati, il dirigente dell’Arpac che si occupa del coordinamento delle attività di monitoraggio dell’aria in Campania – c’è stato minore ristagno di aria, rispetto alla settimana precedente. Anche nell’hinterland, non a caso, l’unica centralina che il I febbraio è andata oltre la soglia, per le polveri sottili, è stata quella di San Vitaliano. Per il benzene, invece, lunedì scorso è stata oltrepassata la soglia massima, oltre che a San Vitaliano, ad Acerra ed a Pomigliano».
Comuni, in particolare i primi due, che sono maglia nera dell’inquinamento in provincia di Napoli. La colpa – sottolinea Onorati – per Acerra e San Vitaliano potrebbe essere di un mix di fattori – traffico automobilistico intenso e ricorso smodato al riscaldamento domestico – che agiscono in un contesto geografico sfavorevole. «Sono zone che, per la stessa morfologia del territorio, vanno soggette a ristagno d’aria». Relativamente alla centralina di Pomigliano, nei pressi dell’area di sviluppo industriale, oltre alle cause già citate in precedenza per Acerra e San Vitaliano, Onorati ritiene che potrebbero contribuire ad innalzare polveri sottili e benzene alcune attività industriali ed i roghi di rifiuti. Ieri, intanto, il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, ha partecipato ad un nuovo incontro convocato a Roma, presso il ministero dell’Ambiente, proprio per discutere dei provvedimenti da adottare per contrastare l’emergenza smog, che è nazionale e colpisce in particolare Milano, Torino e le altre grandi città del nord. Tra le richieste avanzate da Napoli al governo, come anticipato ieri dal Corriere del Mezzogiorno,lo sblocco di 17 milioni di euro per acquistare 152 nuovi bus a basso impatto ambientale, fondi per piantare 7000 nuovi alberi, risorse da destinare alla sostituzione delle vecchie caldaie negli edifici comunali, allo sviluppo del car sharing. Secondo quanto annuncia la giunta, inoltre, sono partiti controlli a campione nei condomini, finalizzati alla verifica del rispetto dell’ordinanza comunale adottata circa un mese fa e che prevede, tra l’altro, l’obbligo di mantenere la temperatura dei termosifoni entro i 18 gradi. Su fronte del porto, dice il vicesindaco, sono ormai frequenti le verifiche dell’autorità portuale e della capitaneria di porto, per stabilire se le navi in ingresso od alla banchina osservino l’obbligo, introdotto un mese fa, di utilizzare carburante a bassissimo tenore di zolfo. «Mi risulta – sostiene Del Giudice – che siano state già elevate una ventina di multe».