Corriere del Mezzogiorno (Campania)
IL MIBACT E LE PAROLE DEI FUNZIONARI
Caro direttore, in relazione all’articolo a firma di Angelo Lomonaco comparso sul Corriere del Mezzogiorno nei giorni scorsi, in particolare all’espressione «I funzionari prudentemente tacciono, salvo fare sapere che così è stato loro consigliato di fare», si precisa quanto segue:
1. Nessuno ha mai consigliato ai funzionari di tacere.
2. I funzionari archeologi del Mibact non tacciono affatto, fin dal momento in cui l’onorevole Franceschini ha comunicato le linee dell’impianto della cosiddetta «fase 2» della Riforma, i suddetti funzionari - tramite l’Associazione degli Archeologi del Pubblico Impiego che li rappresenta - hanno pubblicamente manifestato la propria contrarietà, come testimonia il comunicato Api ripreso da un articolo pubblicato dall’Agi già in data 21 gennaio 2016 e oggetto anche di lancio nazionale.
3. Sono stati i funzionari a organizzare la manifestazione nazionale che ha contestato pubblicamente la riforma il 28 gennaio presso la sede centrale del Mibact, come riportato dai principali media nazionali, ed è stata una delegazione di funzionari a essere ricevuta dal capo di gabinetto del ministro in quell’occasione. Sarebbe dunque opportuno, prima di pubblicare commenti come quello sopra riportato, che i redattori del Corriere del Mezzogiorno, si informassero meglio, consultando almeno i siti e i lanci delle principali agenzie di stampa. Facendosi portavoce del disappunto degli associati, l’Api-Mibact chiede una rettifica di quanto affermato nell’articolo precedente.
Filippo Demma Coordinatore nazionale Api-Mibact -------------------------------Prima di pubblicare l’articolo in questione, ho parlato con numerosi funzionari e dirigenti delle Soprintendenze della Campania, ognuno di quali mi ha spiegato il proprio punto di vista. Nessuno ha tuttavia acconsentito a rilasciare dichiarazioni e qualcuno mi ha appunto spiegato che gli era stato consigliato di non farlo. L’unico che mi ha autorizzato a pubblicare le proprie dichiarazioni tra virgolette è stato Pietro Giovanni Guzzo, dirigente in pensione. Dunque non ho nulla da rettificare.