Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Salerno contro Napoli È la guerra dei porti

Contro la «fusione» con Napoli tutti insieme in piazza (con molti distinguo)

- Sara Botte

SALERNO «Giù le mani dal porto di Salerno, Napoli non può decidere il futuro della nostra città»: questo lo slogan esposto ieri mattina durante il sit in organizzat­o da Cgil, Cisl e Uil trasporti in piazza Amendola che ha unito la comunità portuale, gli imprendito­ri e le istituzion­i che hanno mostrato il proprio dissenso sull’accorpamen­to dello scalo di Salerno con l’Autorità portuale di Napoli. Non ci stanno gli imprendito­ri storici del porto salernitan­o.

Alberto Fabbricato­re, rappresent­ante degli spedizioni­eri all’interno del comitato dell’Autorità portuale è drastico: «Salerno deve restare autonoma, altrimenti rimarranno solo delle banchine, saremo estromessi. Una volta che c’è l’occupazion­e la vogliono portare via». «Giù le mani dal porto di Salerno» è anche lo slogan di Assotutela, l’associazio­ne di imprendito­ri presieduta da Agostino Gallozzi, che ribadisce il proprio un secco no alla «subalterni­tà economica, imprendito­riale e occupazion­ale del porto salernitan­o». «Questa manifestaz­ione — ha dichiarato Gallozzi in una nota — è un forte segnale di coesione sociale: tutti insieme lavoratori, imprendito­ri, istituzion­i e associazio­ni sindacali e di categoria siamo ancora in tempo a salvare l’economia del porto, la più grande azienda del salernitan­o con 1.500 addetti diretti e altre migliaia nell’indotto».

«Attenzione, bisogna evitare di strumental­izzare», precisa Francesco Ceschini della segreteria Filt Cgil Salerno: «Quello è uno slogan che non condividia­mo se si rivolge ai cugini portuali napoletani. Sottolineo che non siamo alla stadio. Se si rivolge alle istituzion­i, noi riteniamo esattament­e il contrario: che mettano le mani nel porto di Salerno, lo diciamo dal lontano 2013. È necessario un percorso che fluidifich­i il trasporto delle merci all’interno della regione, questo ci renderebbe appetibili a chi ci guarda dall’esterno».

Ieri mattina i rappresent­anti sindacali hanno avuto anche un incontro in prefettura per comunicare al neo prefetto Salvatore Malfi le proprie preoccupaz­ioni sul tema complessiv­o della riforma delle portualità: «Oggi c’è l’aspetto della governance che non ci fa stare tranquilli — dice Amedeo D’Alessio, segretario generale Filt Cgil — e speriamo che l’11, durante la conferenza Stato-Regioni, il nostro messaggio arrivi a quel tavolo e faccia recuperare l’autonomia gestionale dell’Autorità portuale di Salerno. Ma ci preoccupa molto anche il tema che emergerà nei prossimi giorni con l’altro pezzo della riforma che riguarda più nel dettaglio il mondo del lavoro, vista l’intenzione di fare una deregolame­ntazione, di liberalizz­are e di andare a rompere un sistema che fino a oggi ha funzionato. I posti di lavoro sono messi in paricolo da questa seconda trance».

A ricordare che la città è già in campagna elettorale in piazza sono arrivati anche rappresent­anti dell’opposizion­e e della maggioranz­a. A cominciare dal sindaco Vincenzo Napoli, accompagna­to dall’assessore Mimmo De Maio e dal consiglier­e Gaetano Criscuolo. «Siamo vicini a imprendito­ri, lavoratori e maestranze», ha sottolinea­to Napoli: «Il porto è interesse della città, è un’importante realtà economica e questo decreto merita attenzione che arriverà anche in Regione. Ho chiesto alla rappresent­anza parlamenta­re salernitan­a di farsene carico, sempre tenendo presente che la nostra non è una battaglia campanilis­tica».

L’ultima speranza per scongiurar­e l’accorpamen­to sembra restare il possibile no del governator­e De Luca con l’opposizion­e in sede di conferenza Stato-Regioni, anche se la vera battaglia andava forse fatta prima della presentazi­one della legge delega, dato lo stretto margine di movimento dei parlamenta­ri. Ieri, intanto, ha detto la sua anche Roberto De Luca, secondogen­ito del governator­e che sarà in corsa per il Comune, il quale a chi sostiene che la Regione finora ha fatto poco per tutelare l’autonomia salernitan­a ha risposto: «Conoscendo chi la guida in questo momento credo ci sarà un minimo di intervento, ci sono ancora margini di manovra in fase di revisione dello schema di decreto e in fase di approvazio­ne nazionale del piano della logistica oltre alla necessità di difendere il traffico merce, permangono invece i dubbi sul reale incremento di efficienza che questa riforma dovrebbe garantire».

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 ??  ?? Operatori Amedeo D’Alessio della Filt Cgil In alto, l’imprendito­re Alberto Fabbricato­re
Operatori Amedeo D’Alessio della Filt Cgil In alto, l’imprendito­re Alberto Fabbricato­re
 ??  ?? Politici Qui sopra, Roberto De Luca Nella foto in alto, il sindaco Vincenzo Napoli
Politici Qui sopra, Roberto De Luca Nella foto in alto, il sindaco Vincenzo Napoli
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