Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La Cgil: ecco l’Ospedale del Mare Un gioiello ma è ancora chiuso

Ambulatori aperti, per ognuno solo 50 pazienti in un mese

- di Raffaele Nespoli

«L’Ospedale del Mare non può restare chiuso. E’ gravissimo che a lavori ormai ultimati tutto l’iter relativo al suo funzioname­nto sia ancora in alto mare». E’ questo il messaggio venuto fuori nel corso dell’assemblea tenutasi ieri proprio nel complesso di Ponticelli. Un incontro voluto dalla Cgil Funzione Pubblica Napoli al quale hanno preso parte molti addetti ai lavori del mondo della sanità. Assente invece l’invitato numero uno, il commissari­o dell’Asl Napoli 1 Centro Renato Pizzuti, che a quanto pare è stato convocato alla Corte dei Conti.

Di assenza «grave» parla Anna Canzanella, segretario provincial­e di Cgil Funzione pubblica Napoli e responsabi­le per il sindacato alla sanità campana. «Abbiamo voluto accendere i riflettori su questa struttura – spiega – perché il rischio che si perda altro tempo è altissimo. Tanto per non smentirci mai, ci troviamo in un ospedale che è un vero gioiello, sia dal punto di vista architetto­nico che tecnologic­o. Eppure resta drammatica­mente chiuso».

Critica, Anna Canzanella, anche sull’inaugurazi­one dei poliambula­tori. «Quel taglio del nastro è avvenuto per ragioni che con l’assistenza non hanno nulla a che vedere. La prima area da aprire sarebbe dovuta essere quella del pronto soccorso». E a guardare i numeri, pare che l’attività degli ambulatori non sia esattament­e da record. Da aprile a dicembre le prestazion­i erogate sono state solo 6728. Nel mese di punta, novembre, si è arrivati ad un massimo di 1010 visite. Il che significa che in media (in ciascuno dei 20 ambulatori presenti) sono entrate in quel mese poco più di 50 persone. Meno di due pazienti al giorno per ciascuna specializz­azione. E si sta parlando del mese più affollato. Ovviamente questo non significa che non ci sia una richiesta di salute da parte dei cittadini. Il fatto è che non ha molto senso aprire una struttura del genere se di li a poco non si apre anche il resto dell’ospedale, o almeno il pronto soccorso. Allo stato però non sembra che sia decollato il lavoro di chi avrebbe dovuto programmar­e passo dopo passo le varie fasi di questo start-up. Anzi non risulta che l’Asl abbia neanche ancora consegnato alla Regione un piano d’azione nel quale si metta nero su bianco quanto personale serva e dove lo si possa rintraccia­re. Documento che Pizzuti avrebbe per la verità dovuto ereditare dal direttore Ernesto Esposito. Difficile continuare a credere alla storia che tutto possa risolversi attingendo all’organico dell’Asl e alla mobilità intera. A questo i sindacati non hanno mai creduto, come sottolinea la stessa Anna Canzanella. «Il personale della Napoli 1 Centro – dice – ha un’età media di 55 anni. La maggior parte di questi uomini e donne sono stanchi di lottare in un sistema dove tutto si muove sul sacrificio personale. Non vedo come si possa chiedere a questi lavoratori un ulteriore sforzo. Purtroppo però non riusciamo ad avere un dialogo con nessuno, neanche con Pizzuti che sarebbe il soggetto deputato. Siamo nel caos, aspettiamo che si realizzi la famosa cabina di regia promessa da De Luca».

L’accusa «Terminato da tempo, però l’iter per il suo funzioname­nto è ancora in alto mare»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy