Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rosa Feola-Nannetta: «Io, apprendista comare»
Insignita recentemente del prestigioso premio WhatsOnStage Opere Poll, Rosa Feola è uno dei più promettenti giovani soprani, avendo già all’attivo collaborazioni con grandi direttori prestigiosi, primo fra tutti Riccardo Muti. La cantante casertana nel «Falstaff» interpreta il ruolo di Nannetta.
Quale esperienza ha tratto dalla direzione di Luca Ronconi?
«Ho avuto il piacere di lavorare con il maestro Ronconi proprio nella costruzione di questo “Falstaff ” a Bari e mi è rimasta impressa la semplicità nell’esprimere le proprie idee. Da lui ho imparato che il personaggio è tanto più efficace quanto più l’idea che l’interprete ne ha è chiara. Nella propria mente e nel proprio corpo. Non si può lasciare che il pubblico si faccia un concetto del personaggio se l’interprete non ne è pienamente in possesso, perché venga fuori la verità e la vita del protagonista».
Qual è il suo rapporto con i registi d’opera?
«In generale molto collaborativo con tutti. Ma il mio primo pensiero va a Cristina Mazzavillani Muti, la donna che mi ha aperto la porta della “possibilità”. Lei è stata la prima ad apprezzare le mie potenzialità e ad accogliermi; mi ha insegnato molto, sui gesti, gli sguardi il movimento delle mani».
Come sarà la sua Nannetta, personaggio non ingenuo quanto potrebbe apparire?
«La mia Nannetta sarà una giovane comare apprendista, con gli occhi innamorati, dunque meno interessati alle trame dello scherno».
Lei è nata a San Nicola La Strada, nella martoriata Terra di Lavoro. Una testimonianza?
«Vivo continuamente il dolore di una figlia di una terra che oggi viene considerata spesso per tristi fatti di cronaca. Mi prefiggo, nel mio piccolo, di continuare a portare nel mondo il bello e il nobile di quella terra che fu di Durante, Jommelli e Cimarosa. Napoli e i suoi monumenti, come il San Carlo, hanno tanta storia che le cronache recenti non possono scalfire. Solo guardando al passato e perseguendo nel futuro momenti di cultura alta si può trovare motivazione per un processo di rinascita e di riscatto etico».
Avrò occhi innamorati, dunque meno interessati alle trame dello scherno