Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I 23 capitoli del Patto per Napoli
Renzi e de Magistris, stretta di mano da 308 milioni. Il premier: noi come Rabin e Arafat
Ventritré interventi in cinque settori: ambiente, infrastrutture, valorizzazione culturale, sviluppo, Città metropolitana. E’ il Patto per Napoli da 308 milioni che Renzi e de Magistris hanno firmato. Ora sul tavolo il «dossier Bagnoli».
NAPOLI Ci sono voluti più di due anni, 803 giorni, per rivedere Renzi e de Magistris insieme a decidere per il futuro di Napoli. C’è voluto il Patto per la Città metropolitana di Napoli, ma soprattutto 308 milioni per finanziare progetti già esistenti, per riavvicinare, almeno a favore dei fotografi, il sindaco e il premier. Anche se entrambi hanno puntualizzato che «ci può essere una corretta collaborazione istituzionale pur in presenza di differenze forti e mercate sul pano politico», «ma Napoli — ha sottolineato il capo del governo — è più grande di qualsiasi divergenza politica». Alla fine, insomma, la firma è arrivata. Il lavoro del capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha sortito i frutti sperati dal sindaco. A lui de Magistris si era rivolto per far sì che il governo avesse la dovuta attenzione per Napoli. Detto, fatto. Il 29 settembre c’è stato il colloquio tra Claudio De Vincenti e l’ex pm. Da quel momento, «in due settimane abbiamo trovato e definito l’intesa», è stato il ragionamento di de Magistris che ha ammesso però che «il governo non ha mai interferito nelle scelte fatte dal Comune sui progetti da finanziare».
Il premier ha avuto qualche difficoltà a partire da Roma in elicottero a causa del vento ma, una volta giunto a Napoli ha ribadito quanto la città sia importante, al di là delle divergenze politiche con il primo cittadino, con il quale c’è stata una stretta di mano prima dell’inizio dell’incontro. Alla richiesta dei fotografi di ripetere la stretta di mano, il presidente del Consiglio ha risposto con una battuta sussurrata al sindaco: «Sembra la stretta di mano tra Rabin e Arafat».
La lunga attesa però è stata ben ripagata perché da oggi ci saranno per Napoli e la Città metropolitana 308 milioni, provenienti dalla programmazione dei fondi europei 20142020 e del Fondo nazionale di sviluppo e coesione, da spendere per 23 progetti ricadenti in cinque aree di programmazione: infrastrutture, per cui sono stati stanziati 181 milioni e 880 mila euro; ambiente e territorio, che vede l’impiego di 90 milioni di euro; sviluppo economico, a cui sono stati assegnati 20 milioni; valorizzazione culturale, per cui saranno disponibili 13 milioni. Infine, per il rafforzamento della pubblica amministrazione saranno disponibili 3 milioni e 120 mila euro.
Gli interventi del primo blocco, quello delle infrastrutture, riguarderanno il completamento della linea metropolitana (Renzi ha detto che «sarà la più bella del mondo») e la realizzazione di un sistema di trasporto rapido Brt (Bus rapid transport), cioè un trenino leggero di superficie; la rigenerazione del centro della Città metropolitana, il recupero di edifici di archeologia industriale, il completamento della nuova facoltà di Medicina e chirurgia. Gli interventi previsti per la seconda area di programmazione, quella relativa ad ambiente e territorio includono progetti importanti, quali l’impianto di depurazione a Napoli Est, l’ottimizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel centro storico di Napoli, la riqualificazione dei percorsi pedonali tra collina e mare e l’adeguamento sismico degli edifici pubblici scolastici. Il terzo troncone di interventi è completamente dedicato al restauro degli edifici privati del centro storico di Napoli, patrimonio dell’Unesco, mentre nel filone della valorizzazione culturale rientrano la realizzazione del Parco archeologico di piazza Municipio e il consolidamento del Real Albergo dei Poveri. Il quinto punto, quello del rafforzamento della pubblica amministrazione, riguarda il potenziamento della macchina amministrativa della Città metropolitana.
Dunque, Napoli da oggi è un po’ più ricca. Il governo ha fatto la sua parte. Adesso davvero tocca al Comune procedere spedito.