Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«I movimenti non sono l’esercito di de Magistris»
Eleonora de Majo, consigliera comunale e attivista, anche ieri in piazza contro il premier e per Bagnoli
NAPOLI Addormentarsi in una città derenzizzata e svegliarsi renzizzati? A guardare il dispiegamento di forze dell’ordine ci si aspettava disordini, almeno una piazza calda come durante l’ultima visita di Matteo Renzi. Scontro tra manifestanti e forze dell’ordine costato anche un bernoccolo a Eleonora de Majo, consigliera comunale e attivista del movimento Insurgencia. Invece, nulla, per fortuna, Napoli s’è svegliata serena. «Abbiamo appeso due striscioni sul Maschio Angioino», dice subito de Majo.
«Renzi, grazie per l’acconto». Quindi siete scesi dalle barricate?
«Oggi si firmava questo patto che non è una concessione del governo, sono soldi che ci sono dovuti, con i quali si mette mano ad alcuni cantieri fermi, ma vogliamo molto di più: chiediamo politiche strutturali rispetto alla città, non ci accontentiamo. Il governo Renzi resta nemico».
Dunque nessun passo indietro.
«Sono contraria alla lettura della pacificazione tra governo e Napoli e soprattutto tra il governo
e i movimenti».
Però evitate lo scontro. Che, capiamoci, è un bene.
«È una valutazione che facciamo di volta in volta. C’è un’enorme differenza tra la passerella di Renzi al San Carlo, arrogante nelle modalità perché non ti siedi col sindaco e poi vai al San Carlo con Nastasi, uno schiaffo all’autonomia
della città. Ieri abbiamo valutato la situazione in maniera differente».
Lei non trova che ci sia una incoerenza in de Magistris, che firma il patto e poi torna barricadero?
«Il sindaco ha il dovere di mettere in campo tutto quello che serve per mettere in sicurezza la città. Quello che ha interrotto i rapporti, se vogliamo dirla così, quello barricadero, è il governo nei confronti di Bagnoli».
Insomma il vostro nemico numero uno resta Nastasi?
«Non lui personalmente, ma il commissariamento certo».
Intanto de Magistris lo ha incontrato, ha fatto bene?
«Nastasi faceva parte della delegazione romana, quella roba del San Carlo era completamente diversa. Bagnoli è una battaglia simbolica di democrazia, ma non è l’unica».
Ce l’avete anche con la Regione e De Luca.
«Che fa asso piglia tutto. In questo momento le casse della Regione sono piene, ma lui centellina, dà a seconda dei propri interessi. Basta guardare quanti soldi sta dirottando su Salerno».
Contro il governo, contro la Regione, c’è chi dice che siete l’esercito di de Magistris.
«Mi fa sorridere. Non siamo l’esercito di nessuno. Esiste in Europa esperienze di battaglie dei movimenti che vogliono sperimentare il governo della città. Il rapporto tra movimento e de Magistris è questo, si basa sulle battaglie politiche e sulle scelte. Ma siamo sempre autonomi. Si può stare nel governo mantenendo ciò che si è. Se venisse a cadere questa possibilità torniamo da dove veniamo. Diciamo solo che finora non ci ha deluso».