Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Fish: «Noi non aderiamo, abbiamo una visione diversa»
NAPOLI «Per ora restiamo guardare quello che accade. A breve diffonderemo un documento per lanciare il nostro coordinamento». Daniele Romano è il presidente della Fish Campania, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Fa strano non leggere la loro sigla tra quelle aderenti al Coordinamento Campano per il Welfare. «Abbiamo deciso di non aderire perché abbiamo una visione diversa — spiega Romano —. Noi ci sentiamo più dalla parte di chi riceve certi tipi di assistenza, la base per intenderci, e il discorso portato avanti dal neonato coordinamento ci sembra già di livello superiore. Con noi ci sono altre sigle legate al mondo dei diversamente abili, Insieme ragioneremo con il Comune per la creazione di un osservatorio per la disabilità». la Regione deve trasferire al Comune di Napoli per assicurare l’assistenza o, infine, un accordo istituzionale con cui il Comune, non potendo disporre direttamente delle risorse che gli devono essere trasferite, cede temporaneamente la competenza del servizio alla Regione in modo che possa provvedere alla gestione. Intanto la questione resta senza una risoluzione, con le responsabilità che si rimpallano da un Ente all’altro. «Abbiamo assistito in questi anni alla chiusura di servizi importanti per le persone più fragili — ha ricordato il presidente di Gesco Sergio D’Angelo — Perciò la vertenza riguarda tutti i livelli istituzionali, affinché si torni a investire sulle politiche sociali perché corriamo il rischio che il welfare si trasformi in una sconfitta per tutti, soprattutto di tipo culturale». Il prossimo appuntamento è una manifestazione regionale, da organizzare prima della fine dell’anno, per riaffermare il diritto di tutti a ricevere i livelli essenziali di assistenza. Ma la sfida a breve termine è far incontrare i due assessori di competenza di Regione e Comune: «Se è vero quello che si dice, cioè che le due Istituzioni non si parlano, siamo di fronte a una situazione paradossale — dicono dal coordinamento —. Intanto a subirne le conseguenze, sono sempre gli stessi».