Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ecoballe ferme in Portogallo Siti vuoti a Eboli e Marcianise

Andamento alterno per le operazioni di smaltiment­o Problemi soprattutt­o per il conferimen­to in paesi stranieri

- Fabrizio Geremicca

Sono in quarantena nel porto di Setubal, in Portogallo, le ultime 5.000 ecoballe inviate nella penisola iberica da Vibeco, l’impresa aggiudicat­aria dei lotti 5 e 6 messi a gara dalla Regione Campania e relativi a complessiv­e 200.000 tonnellate, per un importo di gara di 30 milioni. È fermo il carico spedito da Salerno con Efendi Baba, la nave turca salpata dalla Campania il 25 novembre. «Normali controlli», sostengono dalla struttura di missione regionale. Se nei prossimi giorni, sulla base delle controanal­isi, arriverà il via libera, le ecoballe proseguira­nno il viaggio verso la discarica di Citri. In caso di analisi negative, potrebbero essere rispedite indietro. Quale che sia l’epilogo, la vicenda non facilita le operazioni di smaltiment­o via nave avviate da Vibeco circa un mese fa e che hanno comportato, a oggi, la partenza di cinque imbarcazio­ni dal porto salernitan­o. Tutte verso Setubal, perché per ora il Portogallo è l’unico paese che ha accettato di ricevere i cubi di immondizia accatastat­i tra Giugliano, Villa Literno e altri siti campani. In particolar­e, l’Agenzia Portuguesa do Ambiente ha autorizzat­o la spedizione di 20 mila tonnellate in questa prima fase. Al momento, dopo l’approdo in terra lusitana di Efendi Baba, che risale al 30 novembre, non sono in calendario altre spedizioni.

La vicenda delle ecoballe in quarantena è il secondo intoppo che rallenta l’invio verso la penisola iberica. Il primo risale a una decina di giorni fa, quando la Prefettura di Caserta ha emesso una interditti­va antimafia ai danni di Fontana Service, l’azienda alla quale Vibeco aveva affidato in subappalto il trasporto su camion delle ecoballe da Giugliano e Villa Literno all’imbarco salernitan­o. L’interruzio­ne obbligata del rapporto ha reso meno spedite le operazioni e ha costretto la nave a salpare con un paio di giorni di ritardo, rispetto alla data preventiva­ta. Proprio quella interditti­va — che si basa su elementi presuntivi, non va considerat­a alla stregua di una sentenza penale di condanna e Fontana Service potrà ricorrere al Tar — ha ora indotto la Regione ad annullare in autotutela tutto il decreto del 31 ottobre, che autorizzav­a il subappalto. Stop, dunque, anche all’impresa Parente, l’altra azienda scelta da Vibeco, nonostante nei suoi confronti non risultino a oggi provvedime­nti interditti­vi. Parente e Fontana Service sono entrambi presenti nel consorzio Cite, coinvolto in una inchiesta della Procura su presunte turbative di asta relative all’appalto per i rifiuti a Ischia. C’è un processo in corso. Uno degli imputati è l’ex senatore Domenico De Siano. Un altro è l’amministra­tore di Cite, Carmine Gallo.

Il Portogallo, si diceva, è finora l’unico paese estero che ha accettato le ecoballe campane. La Bulgaria, alla quale Defiam, aggiudicat­aria del lotto 2, anch’esso relativo a Taverna del Re, ha inoltrato richiesta ad aprile, non ha ancora dato via libera. Le operazioni per questo lotto sono quindi ferme.

Si sono invece concluse positivame­nte per parte del lotto 4 e del lotto 8. Il primo, per un importo di circa 12 milioni, è stato vinto dal raggruppam­ento Ecosistem ed Econet. Comprende 81 mila tonnellate: 65 mila a Giugliano e il resto nel depuratore di Marcianise. Quest’ultimo sito è stato svuotato e le ecoballe sono state incenerite a Ravenna da Herambient­e. Bruciate al Nord pure le 8.033 tonnellate che erano nella vasca del depuratore Coda di Volpe, a Eboli. Complessiv­amente questo lotto comprende 95.269 tonnellate distribuit­e anche ad Avellino e Casalduni. L’appalto da 14 milioni è stato assegnato all’Ati Sarim–Bps.

Nei primi sei mesi dell’operazione ecoballe, lanciata a giugno da De Luca, è stato smaltito il 6,70 per cento del totale aggiudicat­o in cinque lotti. Pari a circa 480 mila tonnellate. Un anno fa andarono deserte le gare relative ad altri tre lotti, per 300 mila tonnellate. Dovrebbero essere bandite di nuovo nei primi mesi del 2017. Complessiv­amente in Campania sono depositati sei milioni di tonnellate di ecoballe.

Controlli A Setubal cinquemila balle in attesa delle verifiche dell’Agenzia dell’ambiente locale

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