Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sarri carica tutti «Mai in campo per il pareggio»

Il Napoli contro il Benfica si gioca la qualificaz­ione Sarri: «Non andiamo in campo per il pareggio» Hamsik: vogliamo vincere

- Di Donato Martucci

NAPOLI Un punto per continuare il sogno Champions. Il Napoli proverà a stanare il Benfica al Da Luz, la Cattedrale, dopo la brillante vittoria contro l’Inter che ha ridato morale a un ambiente depresso per gli ultimi risultati in campionato. Stasera (ore 20.45) alla squadra di Sarri, nell’inferno di Lisbona (previsti oltre 50 mila spettatori), basterà un pareggio per passare il turno, una sfida decisiva che vale gli ottavi di finale e anche tanti soldi (circa 30 milioni).

Gli azzurri sono arrivati nella capitale portoghese con un’ora di ritardo sul volo per alcuni problemi legati al recupero dei bagagli. Il tecnico azzurro schiererà Gabbiadini al centro dell’attacco con Insigne a Callejon ai lati e Mertens pronto ad entrare per dare un’accelerata alla partita e spaccare l’inerzia che in gare come queste può essere dalla parte dei padroni di casa. L’attaccante bergamasco ha convinto tutti contro l’Inter e ora ha un’altra possibilit­à col Benfica. Ancora una volta in difesa ci saranno come centrali Albiol e Koulibaly e ai lati Hysaj e Ghoulam. A centrocamp­o in cabina di regia Diawara è preferito a Jorginho con Allan a destra e Hamsik a sinistra. Gabbiadini o Mertens, Sarri non scioglie i dubbi anche se dà un indizio: «Mi sembra una partita in cui vedo la necessità di avere un giocatore in grado di cambiare l’inerzia dalla panchina. Uno forte andrà sicurament­e in panchina perché sarà determinan­te un’ accelerata». E l’indiziato sembra il belga. Il tecnico azzurro ha studiato bene la sfida: «La gara può cambiare violenteme­nte nella fase finale, è palese, nei primi 60-70 minuti si giocherà con equilibrio, tecnica, poi nel finale per forza di cose una delle due dovrà prendersi rischi enormi e portarla su aspetti meno tattici. E’ come una finale, guai a giocare per il pareggio». Dall’inizio ci sarà anche Insigne: per il talento di Frattamagg­iore quattro gol in tre partite: «L’anno scorso – ha detto Sarri - ha fatto per la prima volta 12 gol, andando in doppia cifra quindi, quest’anno ha iniziato senza segnare, ma è normale, capita. Ho bisogno anche di uno che fa la differenza dalla panchina, se mi dite che è così forte può darsi porti lui, poi glielo spiegate voi». In Portogallo sono attesi circa duemila tifosi azzurri, parte dei quali arriverann­o anche dalla Spagna e dalla Francia. In tribuna al Da Luz ci sarà anche De Laurentis a lui brucia ancora quell’eliminazio­ne del 2008 per l’accesso al primo turno di Coppa Uefa. Gli azzurri dopo aver vinto 3-2 al San Paolo, furono sconfitti 2-1 in Portogallo. Il palo colpito dall’allora capitano Paolo Cannavaro fu incredibil­e, così come l’occasione fallita da Zalayeta è ancora un ricordo nitido. Quella sera in campo c’erano Maggio ed Hamsik, lo slovacco adesso indossa la fascia di capitano, è in gran forma e vuole prendersi la rivincita. «Non veniamo qui per difenderci – ha detto lo slovacco - veniamo qui per fare il nostro calcio, come all’andata e in tutte le partite. Vedremo il solito Napoli, non penseremo al pareggio. Sì, è una finale per davvero e dovremo essere pronti ad affrontarl­i in maniera straordina­ria, nessuno si tirerà indietro».

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