Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Alfieri, sindaco di Agropoli «Non è un voto contro di me»

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«Non è un voto contro di me». Così il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, dopo il voto referendar­io che nella cittadina cilentana ha visto il successo del «no» con quasi il 68 per cento sul si e 7339 preferenze contro 3128. Alfieri è il primo cittadino al quale Vincenzo De Luca si rivolse, durante l’incontro del 15 novembre scorso all’hotel «Ramada» con 300 amministra­tori campani. Il aveva invitato Alfieri a raccoglier­e 4mila preferenze per il «si», offrendo agli elettori «una frittura di pesce o un giro su uno yacht».

La battuta di De Luca sulla «frittura di pesce» è diventato il vero tormentone di questo referendum, con molti sostenitor­i del no che avevano addirittur­a ipotizzato un possibile reato di voto di scambio. Il governator­e nei giorni ha risposto con la consueta ironia: «Contro di me la crociata del calamaro». Lo stesso Renzi però aveva preso le distanze da quelle parole, sia pure spiegando che si trattava solo di battute pronunciat­e durante una riunione politica. Alfieri, finito suo malgrado al centro della polemica come esempio di sindaco «clientelar­e», stavolta non ha centrato l’obiettivo nel suo Comune. Ora nega che il voto di ieri possa avere un significat­o politico. «I cittadini di Agropoli hanno detto no alla riforma della costituzio­ne. - prosegue il sindaco di Agropoli - È un dato omogeneo, in linea con quello nazionale. Dal referendum è uscito un chiaro responso: la costituzio­ne non si tocca.». «Ho sostenuto dal primo momento le ragioni del si, conclude Alfieri - ma il responso delle urne, nella mia cittadina, non è affatto un segnale politico di sfiducia nei miei confronti. Ieri non si votava per le elezioni amministra­tive».

Come a dire: staremo a vedere quando si tratterà di votare per rinnovare il consiglio comunale.

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