Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Pipita ha perso il turbo
Una città intera aspetta il ritorno dell’eroe della scorsa stagione, che difficilmente toccherà quota 36 gol: finora sono solo 19
Gonzalo Higuain ha fatto finora diciannove gol con la maglia a strisce bianche e nere. Con quella azzurra alla fine della stagione scorsa aveva battuto il record storico di trentasei centri. Ha perso il turbo? La matematica non è una opinione e a nove giornate alla fine del campionato potrebbe raggiungere la quota che lo aveva «santificato» nella città che insieme con lui si emozionava a ogni perla del Pipita. Sedici gol però sono tanti anche se ci sono ottocentodieci minuti a disposizione. Il dibattito nel bar sport di Napoli è in corso già da qualche giorno, Higuain tornerà per la prima volta nel «suo» stadio domenica prossima. E anche quello sarà «Un giorno all’improvviso», in cui le emozioni saranno un misto di rabbia e di nostalgia. Per i tifosi resta il «traditore». L’uomo che aveva abbandonato la nave dopo averla portata nel porto sicuro della Champions League e non si era curato di salutare la gente che lo aveva reso di nuovo «grande».
Resta lui il protagonista della settimana di attesa al doppio confronto con la Juventus e se a Torino Higuain, di ritorno dalla Nazionale argentina, scalda i motori, dall’altro c’è una squadra che ha trasformato la «debolezza» della sua assenza in un grande punto di forza. Nessuno degli attaccanti azzurri porta il numero nove sulla maglia, ma i gol non mancano. Anzi, il Napoli ha l’attacco migliore del torneo ed è l’unica squadra in Europa che ha tre giocatori che sono già andati in doppia cifra. Hamsik, Mertens e Insigne: non è la «BBC» del Real Madrid, ma ne ha fatti più di tutti. Aspettando Higuain, appunto. L’ex compagno di mille avventure con il quale resta un rapporto di amicizia. Scambio di sms, qualche telefonata: accadrà proprio in questa settimana che prelude al gran ritorno. Mentre una città intera si è affezionata all’idea che lui, il più forte il maglia azzurra, ha perso il turbo. L’accoglienza può essere immaginabile: chi tradisce riceve fischi, chi ha ferito il cuore non riceverà fiori ma solo sfottò.
Il Pipita nella gara di andata non aveva esultato (la foto in alto è eloquente) dopo il gol e se dovesse accadere non lo farà soprattutto al San Paolo. Ma di sicuro dovrà tapparsi le orecchie. I fischi, in quel caso, saranno assordanti. La Juventus non è solo Higuain, di questo Sarri e i suoi ne sono consapevoli. Le corde dell’emozione sì, ma poi ci sono quelle della ragione.