Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Spari dopo il concerto ferite due ragazzine Choc a Castellammare
Due ragazzine sono le vittime innocenti di una sparatoria avvenuta subito dopo la fine del concerto di Tony Tammaro. L’autore del gesto fermato grazie alle telecamere.
Se si vuole comprendere quanto sia importante la videosorveglianza nella lotta alla criminalità, nel contrasto alle stese della Sanità, bisogna raccontare un episodio grave, di una sparatoria finita con un tentato omicidio nel bel mezzo di un concerto di Tony Tammaro, a pochi chilometri di distanza da Napoli. A trenta per la precisione. Rione Annunziatella, ex quartiere agricolo della periferia stabiese. In questo caso il sistema di telecamere (120 su tutto il territorio tra occhi elettronici e lettori di targhe) ha funzionato, ha individuato il responsabile del ferimento di tre ventenni. Non è la prima volta che accade, non sarà l’ultima, accanto al lavoro delle forze di polizia e in questo caso del locale commissariato diretto da Paolo Esposito. E questo è l’aspetto di contrasto e prevenzione. Tutt’altra questione è la percezione di sicurezza, la paura, accanto a un’accidiosa forma di connivenza e infiltrazione criminale del tessuto sano, che sono tornate prepotentemente nell’ex città operaia: una lunga teoria di ruderi industriali ricorda i fasti, ma testimonia soprattutto l’assenza. Torniamo ai fatti. E ai protagonisti. Uno è il figlio ventenne di un pluripregiudicato di Ponte Persica, zona del feroce clan Cesarano. L’altro un diciottenne. Il primo ha una pistola, una 9x21, non proprio una scacciacani, la brandisce, la punta, spara. I bossoli ritrovati dagli inquirenti sono cinque, per ora, si pensa siano di più. Il bilancio è di due ragazze colpite alle gambe e il diciottenne, presunto obiettivo, ferito a un polpaccio. E in fuga, anche lui, dall’ospedale San Leonardo dove si era recato, da solo, a farsi medicare. Tony Tammaro ha appena terminato il suo concerto. E’ il pezzo forte della sagra del carciofo, rione Annunziatella, Castellammare di Stabia. Un richiamo per almeno sei-settemila persone, per lo più giovanissimi della zona. Le luci, le giostre, la musica. Nel frastuono della festa, una zuffa tra ragazzi, dalle prime ricostruzioni per motivi personali. Il ventenne, però, è armato e nella folla inizia a sparare. Si scatena il panico soprattutto quando il maggiorenne scappa in sella ad uno scooter con un amico. Una corsa folle, in un’area pedonale, zigzagando per evitare di investire chi ormai sta scappando. Ci sono agenti in borghese e vigili urbani. Ad un posto di blocco lo scooter viene fermato. Altro parapiglia, altro trambusto, il ventenne con la pistola riesce a scappare. Una volta individuato viene denunciato a piede libero per tentato omicidio.
«Il sistema di telecamere è fondamentale - spiega il sindaco dem Antonio Pannullo -, è già il quarto efferato episodio, in poco tempo, di cui si individuano i responsabili grazie alla videosorveglianza. Questi delinquenti da strapazzo, emuli di qualche fiction televisiva, impugnano le pistole fingendosi dei boss. La vita di questi pseudo baby boss e’ senza futuro. La loro barbarie avrà vita breve. L’intervento delle forze dell’ordine presto consentirà di assicurarli alla giustizia».
Ma in città c’è preoccupazione. Il comitato Quartieri uniti denuncia: «Il verificarsi di una sparatoria nel corso di un evento come quello della sagra del carciofo solleva inevitabilmente numerosi dubbi e domande. E’ doveroso chiedersi, infatti, se l’attuale dispiegamento di forze in termini di sicurezza sia veramente sufficiente a garantire un adeguato livello di protezione per l’incolumità pubblica».
L’allarme Tragedia sfiorata nel giorno della sagra del carciofo. I cittadini: «Siamo molto preoccupati, non è la prima volta che accade»