Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il curatore Fimmanò: «Arriveranno soldi veri in cambio dei terreni»
La sentenza del Consiglio di Stato offre motivo di soddisfazione anche ai creditori di Bagnoli Futura, la società di trasformazione urbana fallita. I giudici hanno infatti stabilito che non è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla curatela in merito alle procedure di indennizzo per l’esproprio dei suoli. Uno dei commi della legge del 2014, dopo alcune modifiche, prevede che Invitalia, la società per azioni controllata dal ministero dell’Economia, risarcisca l’esproprio dei suoli dell’ex area industriale - circa 300 ettari - mediante «strumenti finanziari, di durata non superiore a 15 anni, emessi su mercati regolamentati». La curatela aveva presentato ricorso al Tar Campania, che nel 2016 lo aveva respinto, ma vince ora al Consiglio di Stato. Francesco Fimmanò, commercialista e docente universitario, uno dei curatori fallimentari di Bagnoli Futura, commenta la decisione.
Perché avete presentato ricorso?
«Gli strumenti finanziari sono forme di partecipazione ad un’ attività di impresa. Se va bene, chi li detiene ne trae un utile. Se va male, ci perde. Immaginare che possano essere utilizzati come corrispettivo dell’indennizzo per l’espropriazione dei suoli, laddove tale indennizzo deve essere certo e garantito, è illogico e vessatorio. Si finisce con il trasferire sui creditori di Bagnoli Futura il rischio di un’attività di impresa, quella di Invitalia, alla quale sono assolutamente estranei».
Quale articolo della Costituzione potrebbe essere stato violato dalla legge su Bagnoli voluta da Renzi, relativamente al meccanismo di indennizzo per i suoli della curatela fallimentare?
«La sentenza fa riferimento agli articoli 42 e 117. Il primo sancisce che la proprietà privata può essere espropriata per motivi di interesse generale, ma fa salvo l’indennizzo. Il secondo stabilisce che la potestà legislativa si esercita nel rispetto, tra l’altro, dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Nel caso specifico sarebbe stata esercitata in difformità rispetto alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali».
Cosa accadrà dopo questa decisione del Consiglio di Stato?
«Dobbiamo aspettare il pronunciamento della Corte Costituzionale. Se la Consulta ho fondate speranze che accada - rileverà l’illegittimità della norma, la curatela chiederà una stima del valore dei suoli e l’esproprio avverrà sulla base dei meccanismi ordinari. Soldi in cambio dei terreni, non aleatori strumenti finanziari. A garanzia dei diritti dei creditori che rappresento».
Dopo che la Consulta si sarà pronunciata la curatela chiederà una stima del valore dei suoli e così l’esproprio avverrà in base ai criteri: soldi in cambio di terreni