Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Comitati anti-movida di nuovo in marcia
Dopo Bagnoli prossima protesta a inizio giugno in piazza Bellini. «Speriamo solo che qualcuno ci ascolti»
La prossima manifestazione di protesta in notturna contro la movida si svolgerà a piazza Bellini. Potrebbe essere organizzata il primo giugno — alla vigilia del lungo fine settimana della festa della Repubblica — o in alternativa il sabato successivo. Il Comitato per la quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina, che lo scorso weekend ha promosso la protesta a Bagnoli, va dunque avanti e punta a riprendersi un altro pezzo di città. Il percorso lungo il quale i residenti porteranno le proprie ragioni e la propria esasperazione è ancora in fase di definizione. Gennaro Esposito — leader del comitato che riunisce i movimenti dei napoletani che subiscono la movida in diverse zone di Napoli — si incontrerà con i referenti territoriali del centro storico per individuare l’itinerario. «Ci sono molte anime all’interno del Comitato. Alcune strade hanno referenti, altre zone veri e propri organismi di rappresentanza ben strutturati. La nostra sfida è dare voce a tutti — spiega Esposito —. Da Coroglio a via Benedetto Croce, da piazza Bagnoli a via Aniello Falcone, passando per piazza Bellini, piazza del Gesù e piazza dei Martiri e è tutto un fiorire di abusi sui quali pare che non ci sia volontà di intervenire, né competenze».
Dopo piazza Bellini, il corteo approderà in via Aniello Falcone. Il progetto è arrivare fino in zona baretti. Ma su questa tesi il Comitato Chiaia viva e vivibile, che è rimasto esterno rispetto all’organismo che ha riunito i diversi fronti della protesta, resta scettico. «Se queste proteste saranno ascoltate saremo contentissimi — spiega la leader del comitato, Caterina Rodinò —, ma noi pensiamo che a Chiaia non sortirebbero effetti apprezzabili. Abbiamo promosso molte iniziative ed è bello vedere che dopo di noi altro si muove. Ma conoscendo bene questa zona posso dire che la manifestazione arriverebbe nei vicoletti quasi deserti, causa trasferimento movida».