Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Per il Sud servono politiche più intense»
«L’anno scorso, parlando di Sud, dicevamo che non servono politiche straordinarie, ma politiche più intense rispetto a quelle necessarie al resto del Paese. Rilanciamo il concetto, che ha trovato nel Governo un interlocutore sensibile come dimostra anche il rafforzamento del credito d’imposta». Tradotto: Vincenzo Boccia, pur riconoscendo all’esecutivo di Palazzo Chigi interesse e impegno per il Mezzogiorno, chiede qualcosa in più.
«In termini di Pil, export, natalità di impresa e investimenti — ha spiegato ancora il leader di Confindustria, ieri, nella relazione all’assemblea (un discorso peraltro lungamente applaudito, ndr) — nel Meridione si stanno registrando progressi. Ora proseguiamo, facendo leva anche sui fondi strutturali 2014-2020. Palazzo Chigi ha firmato i patti attuativi dei Masterplan. Da parte nostra abbiamo lavorato sodo affinché tutti gli attori coinvolti — ossia Governo, Regioni, imprese — sedessero al medesimo tavolo e mettessero a fuoco le priorità». Poi, l’esortazione: «Questo è l’anno in cui bandi, progetti e finanziamenti dovranno decollare».
Boccia, allargando lo scenario, ha detto che «bisogna essere consapevoli di dover scambiare l’impegno e il sacrificio di oggi per un futuro migliore: per le nostre imprese e per il nostro Paese. Sacrificio e impegno che ci impongono di pensare non solo al futuro in senso astratto, ma al futuro concreto delle nostre aziende, del nostro Paese e della nostra Europa». Proprio quando «il più grande salto tecnologico degli ultimi decenni, quello digitale, sta cominciando ad esplicare anche in Italia le sue potenzialità, non possiamo rinunciare a coinvolgere i giovani: quelli che vanno a impiegare altrove le loro capacità e quelli che restano in attesa di un’occasione che non arriva». È per questo, ha proposto l’imprenditore salernitano, «che servono misure non ordinarie, è per questo che chiediamo di concentrare le risorse disponibili sull’azzeramento per tre anni del cuneo fiscale per le imprese che assumono giovani. È per questo che siamo pronti a fare la nostra parte per il Patto di scopo per la crescita tra imprenditori, lavoratori e loro rappresentanti, istituzioni finanziarie, politica. È per questo che chiediamo realismo su debito, deficit e crescita».