Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Salute a rischio, chiusi tre campi rom a Scampia
Bagni inesistenti, rifiuti e carcasse bloccano l’asse mediano. Da settembre saranno smantellati
NAPOLI Si avvia a una soluzione il problema del campo Rom di cupa Perillo a Scampia, che impedisce l’accesso all’asse mediano con conseguenti ricadute sul traffico. Ieri mattina, su disposizione del gip e in seguito a indagini coordinate dalla sezione Reati ambientali della Procura, la polizia municipale ha sequestrato tre aree in pessime condizioni igieniche. Nel campo attualmente vivono 290 persone di etnia Rom, di cui 151 tra bambini e ragazzi.
Non esistono bagni: le deiezioni avvengono direttamente sul suolo senza alcuna immissione nelle fogne, con un altissimo rischio di malattie infettive soprattutto nella stagione calda. Grave e allarmante viene ritenuta dall’Asl la situazione igienico-sanitaria: nell’accampamento infatti sono accatastati rifiuti di ogni tipo, dai copertoni usati alle carcasse di auto, dagli scarti di demolizioni edilizie agli elettrodomestici in disuso. Si tratta di rifiuti che periodicamente vengono dati alle fiamme nonostante la vicinanza di abitazioni e di una scuola elementare e materna, la «Ilaria Alpi – Carlo Levi»; di conseguenza centinaia di persone sono costrette a respirare fumi tossici. Dagli accertamenti fatti sussiste, si legge infatti in una nota a firma del procuratore facente funzioni Nunzio Fragliasso, «un grave e attuale pericolo per la salubrità dell’aria a causa del costante incremento dei roghi di rifiuti nella zona, con potenziale danno per salute della popolazione residente e in prossimità dell’area del campo rom, avendo di valorizzazione agricola, oltre che ad alcuni privati.
I Rom potranno rimanere nell’accampamento di cupa Perillo fino all’11 settembre, data entro la quale il Comune dovrà trovare per loro una soluzione alternativa. Successivamente si dovrebbe riuscire a liberare e dunque rendere fruibili le rampe di accesso e uscita dell’asse mediano lato Napoli, lato Melito – Mugnano nonché la rotatoria sottostante al cavalcavia dell’asse mediano dove confluiscono i quattro flussi veicolari in entrata e in uscita dall’asse stradale.
Soluzione alternativa Il Comune dovrà trovare loro una nuova sistemazione e liberare la strada dagli ingombri