Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Svimez, Campania in forte crescita ma la povertà dilaga in tutto il Sud

Secondo l’indagine, con questi dati, Mezzogiorn­o in ritardo di dieci anni rispetto al Nord

- A. A.

NAPOLI È vero che la Campania è la regione che cresce di più in Italia, a causa anche della pesante recessione registrata negli anni turbolenti della crisi, ma il bicchiere non è del tutto mezzo pieno. È sempre il rapporto Svimez a rivelarlo: «Oltre un terzo dei meridional­i è a rischio povertà». Nel 2016, infatti, «circa 10 meridional­i su 100 sono in condizione di povertà assoluta, contro poco più di 6 nel Centro- Nord». E il rischio indigenza «è triplo rispetto al resto del Paese: Sicilia (39,9%), Campania (39,1%), Calabria (33,5%)». Una condizione che, evidenteme­nte, deprime la ripresa dei consumi. In questo contesto, secondo il rapporto, «le politiche di austerità hanno determinat­o il deterioram­ento delle capacità del welfare pubblico a controbila­nciare le crescenti diseguagli­anze indotte dal mercato, in presenza di un welfare privato del tutto insufficie­nte al Sud».

L’altro dato che emerge dall’indagine dice che se il Mezzogiorn­o proseguirà con gli attuali ritmi di crescita «recupererà i livelli pre crisi nel 2028, 10 anni dopo il Centro-Nord». Dunque, si configurer­ebbe covernator­e sì un ventennio di «crescita zero», che farebbe seguito «alla stagnazion­e dei primi anni Duemila, con conseguenz­e nefaste sul piano economico, sociale e demografic­o». Tuttavia, se il Mezzogiorn­o cresce più del Nord e la Campania fa da battistrad­a con un indice del 2,4% che giunge al termine di un triennio, dal 2014 al 2016, tutto all’insegna di dati positivi, è soprattutt­o grazie al ruolo trainante svolto dall’industria — e alla diffusione di Contratti di Sviluppo — e al rafforzame­nto del terziario, frutto prevalente­mente del positivo andamento del turismo». Il go- Vincenzo De Luca ha commentato entusiasta i dati della ricerca Svimez: «Sono estremamen­te incoraggia­nti — ha spiegato — e ci spingono a proseguire nelle iniziative che abbiamo messo in campo per lo sviluppo e il lavoro. A cominciare dai 2,5 miliardi dei contratti di sviluppo alla grande opportunit­à delle Zes». Ma non tutti la pensano così. Per il capogruppo regionale di Forza Italia, Armando Cesaro, «l’entusiasmo della sinistra per la crescita del Pil in Campania è fuori luogo: attribuirs­i meriti su un dato sicurament­e positivo ma generico — ha sostenuto — è pura demagogia, tanto più se questo incremento arriva nonostante la forte contrazion­e della spesa pubblica». Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli, intravede «nei dati Svimez il chiaro indice di rotta per politiche economiche espansive che puntino, soprattutt­o, sul turismo». Mentre Giovanni Sgambati, segretario regionale Uil, assegna gran parte del merito a«lle misure messe in campo dalla nuova giunta regionale».

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