Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bagnoli, Gentiloni e de Magistris insieme in cabina di regia il 4 agosto
NAPOLI «Se in cabina di regia ci sarà anche il presidente del Consiglio, allora ci sarò anch’io». E così sarà. Perché il 4 agosto — a meno di imprevisti per impegni istituzionali — il premier, Paolo Gentiloni, presenzierà, insieme al ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, la cabina di regia su Bagnoli che recepirà il progetto per la bonifica e la riqualificazione di Bagnoli siglato a Napoli il 18 luglio scorso.
L’incontro avverrà presso la sala Verde di Palazzo Chigi. Al tavolo, siederanno anche il commissario straordinario per Bagnoli, Salvatore Nastasi, e l’amministratore unico di Invitalia, Domenico Arcuri.
Si chiude così il cerchio sull’accordo per il futuro dell’area dell’ex Italsider che, nonostante faccia parlare tutti e accenda sempre e comunque critiche, è sostanzialmente blindato e non modificabile. Perché con le firme di Governo, Regione Campania e Comune di Napoli, non occorre altro per procedere con bonifica e trasformazione urbana. A Bagnoli serviranno 7 anni di lavori, almeno questo prevede il cronoprogramma. E sul territorio non tutti condividono la scelta del sindaco di aver trovato un’intesa direttamente col governo che, comunque, un progetto ce l’aveva già approvato e avrebbe potuto proseguire da solo, anche senza il coinvolgimento del primo cittadino. Questo perché il commissario per Bagnoli, Nastasi, c’è e resta; e peraltro, d’intesa col ministro De Vincenti, ha svolto finora — nonostante le scaramucce verbali col sindaco e i ricorsi del Comune contro l’istituzione commissariale — un ruolo di mediazione con il governo.
Dal canto suo, de Magistris ha politicamente incassato ciò che voleva: un accordo interistituzionale siglato al di fuori della cabina di regia e un ruolo diverso del Comune di Napoli all’interno della cabina stessa nella quale, per la prima volta, salvo sorprese siederà solo perché ci sarà il capo de governo.