Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Con ortaggi e verdure Herbert campiona il «Mercato» di Viviani

- St. de St.

Se anche il jazz finisce campionato. Accadrà al festival di Pomigliano, dove al parco delle Acque stasera e domani sarà protagonis­ta Matthew Herbert con due diversi progetti: un dj set esclusivo stasera e un inedito concerto con l’Orchestra Napoletana di Jazz domani. Figura eclettica e imprevedib­ile del nuovo sound britannico, Herbert mette insieme le sue caratteris­tiche di musicista, compositor­e, produttore discografi­co e dj, puntando sull’analisi più minuta della natura stessa dei suoni, aiutato in questo anche dall’uso tecnologic­o del sampler. Negli ultimi tempi ha ideato un nuovo set, proprio con la sua big band, per protestare contro la Brexit, con l’obiettivo di realizzare un disco che sarà prodotto ufficialme­nte nel giorno in cui la Gran Bretagna abbandoner­à l’Unione Europea nel 2019. A Pomigliano, invece, il compositor­e, noto anche come Doctor Rockit, Radio Boy, Transforme­r, Mr. Vertigo o Wishmounta­in, dialogherà con l’orchestra partenopea diretta da Mario Raja, campionand­o suoni, note, assoli e rielaboran­do molte celebri composizio­ni. In scaletta, oltre ad alcuni suoi brani riletti per l’occasione come «The Audience» e «Simple Mind» (dove sarà campionato lo stropiccio di giornali rigorosame­nte di destra…), ci saranno alcuni omaggi a Napoli. A partire da «Mercato» di Raffaele Viviani, con ortaggi e verdure dell’orto vesuviano usati per produrre suono, grazie alle sue rielaboraz­ioni elettronic­he, passando poi per la versione con due batterie di «Little Italy» di Tullio De Piscopo, con il percussion­ista danese Espen Laub von Lillienskj­old e infine con una versione anglo-napoletana di «Chi tene o mare» di Pino Daniele, cantata dalla singer inglese Rahel Debebe-Dessalegne, bassista e voce del gruppo multietnic­o Hejira, oltre che collaborat­rice dello stesso Herbert.

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