Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Orfini benedice la candidatura di De Luca jr
Elogi al padre e difesa del figlio, il cambio di rotta del presidente nazionale del Partito democratico
NAPOLI Matteo Orfini nell’arco di quattro anni è diventato più deluchiano di De Luca. Eppure per un periodo faceva concorrenza ai Figli delle chiancarelle. Dicembre 2013, l’attuale presidente del Pd si candida a Salerno alle primarie dem per «fermare il deluchismo dilagante». De Luca è, infatti, sindaco di Salerno e sottosegretario. «Quanti danni deve ancora arrecare al Pd e al governo l’ingordigia di potere di Vincenzo De Luca? Io sono un garantista, sarà la magistratura a chiarire la sua posizione. Ma sul piano politico ritengo sia stato un errore, da parte del Governo nominarlo quando è oggettiva la sua incompatibilità».
Da Cuperlo a Renzi le cose cambiano. E ora non solo non è più nemico giurato di De Luca padre, ma in ogni occasione difende De Luca figlio. Così è accaduto che qualche giorno fa a Baronissi Orfini si sia trovato alla festa dell’Unità al fianco di Piero, fresco di nomina in segreteria regionale. Intervistato da Telecolore ha riservato elogi al governatore: «Che sta governando bene e che deve recuperare anche un ritardo storico. Lo sta facendo con coraggio e con il suo solito piglio». Sulla possibile candidatura di Piero risponde: «Decideranno gli elettori. Io credo che un cognome non può essere né un vantaggio né uno svantaggio. Ma non trovo giusto l’atteggiamento di chi vorrebbe impedire a Piero De Luca di candidarsi per il cognome che porta». E aggiunge: «Tra l’altro abbiamo una legge elettorale che consente di misurare il consenso che si ha con gli elettori. Ci sono le preferenze. De Luca è un dirigente del Pd regionale, ha una storia politica, le sue idee, con quelle di misurerà se riterrà di candidarsi». Piero De Luca è molto più sobrio: «Stiamo lavorando con progetti chiari. Tante cose fatte e tante cose da fare». Su una sua possibile candidatura