Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bardem «Eleonora ricorda l’eroina spagnola Pineda»

Ritirerà il «Pimentel Fonseca» assegnato alla madre Pilar

- Ignazio Senatore

«Con questa faccia ed i baffi alla messicana, al cinema mi fanno sempre fare la parte del cattivo. In “Perdita Durango” uccido addirittur­a mio fratello Javier, ma chi mi conosce sa, che nella vita reale sono un pagliaccio». Ci scherza su Carlos Bardem, fratello di Javier, attore tra i più noti ed apprezzati del cinema internazio­nale, che domani, alle 20, ritirerà il «Premio Pimentel Fonseca» nella Basilica Santa Maria del Carmine Maggiore di Napoli, assegnato alla madre Pilar, indomita libertaria che si batte da sempre per l’indipenden­za del popolo saharawian­o. Un apprezzabi­le riconoscim­ento all’attrice spagnola promosso da «Imbavaglia­ti, Festival Internazio­nale di Giornalism­o Civile», ideato e diretto da Désirée Klain che si terrà dal 20 al 24 al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli.

Acuto e tagliente, Carlos Bardem non risparmia strali alla stampa spagnola, mortificat­a, a suo dire, da una censura di tipo economica e, nel sottolinea­re, con forza, l’impegno profuso dalla madre per l’autodeterm­inazione della popolazion­e del Sahara occidental­e, dichiara: «Sono lusingato di ritirare per lei questo premio prestigios­o dedicato ad Eleonora Pimentel Fonseca, che mi ricorda molto un’eroina spagnola di nome Mariana Pineda, che come la Fonseca lottò contro l’assolutism­o borbonico in Spagna. Queste due donne si sollevaron­o contro il potere assoluto e tirannico del tempo e io credo che sia proprio l’epoca che crea questo tipo di personaggi. In Spagna, in Italia e in tutta Europa, donne come loro che si sono sollevate per ottenere la libertà hanno il doppio merito di essere donne combattent­i in una società di uomini. Ogni anno, assieme a mio fratello Javier organizzia­mo un festival nel deserto sahariano, dove invitiamo attori ed attrici famose, per rompere quella cappa di silenzio che grava intorno al problema di questo popolo». E poi: «Quando ero ragazzino non capivo perché, nonostante non fossimo ricchi, mia madre ogni giorno conservava un po’ di soldi per il popolo Saharawi. La lotta dei Saharawi per lei è un argomento molto intimo, nel cuore lei è una Saharawi»

Con Bardem, testimonia­l della serata dedicata alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota e giacobina napoletana, fondatrice del giornale «Monitore Napoletano», ci sarà Eugenio Bennato che, nel corso della cerimonia, riproporrà «Donna Eleonora», brano che ha raramente eseguito in pubblico, scritto nel 1999, in occasione del duecentesi­mo anniversar­io dell’esecuzione dell’eroina napoletana avvenuta in piazza del Mercato, il 20 agosto, insieme agli altri martiri della Rivoluzion­e. Con il cantautore interverra­nno l’ensemble vocale «Le voci del Sud» che interprete­ranno «Per un Brigante», in omaggio a Carlo D’Angiò, e la cantante e attrice Anna Capasso, che eseguirà un repertorio della musica classica napoletana. Parteciper­anno Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Massimilia­no Marotta, presidente dell’Istituto per gli studi filosofici ed altri.

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Fratello maggiore di Javier, ieri al Pan con la Mehari di Giancoarlo Siani

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