Corriere del Mezzogiorno (Campania)
CON LA CALMA E LA FORZA DI UNA GRANDE
Èla seconda rimonta dopo quella contro l’Atalanta e quella sfiorata contro lo Shakhtar. L’anima fredda di una squadra che gestisce le partite con lucidità e pazienza. Meno bella, nell’approccio. Prevedibile addirittura. Ma poi così inaspettatamente camaleontica da far saltare ogni banco. La sfida all’Olimpico contro la Lazio dimostra in maniera incontrovertibile che la squadra di Sarri non muore mai. Dopo un primo tempo così sofferto, quasi arrendevole rispetto ad avversari forti e in palla, non si è lasciata prendere mai dalla frenesia. Ha ragionato, aspettato e controllato. E si è affidata al suo gioco. Al primo errore ha iniziato ad infierire sull’avversario, fino a sfinirlo. A tramortirlo. Sarri alla vigilia insisteva con il test-verità. Ci permettevamo di sottolineare che sarebbe stata invece la Lazio a dover rispondere presente alla prova d’esame di maturità. E così è andata, con Hamsik ritrovato uomo assist e la qualità importantissima dei tre lì davanti. Non è tutto. Il Napoli che risorge dai momenti difficili non ha soltanto la testa per riuscirci ma una corsa eccezionale, segno evidente di una preparazione quasi mostruosa. L’Inter ha perso il primato con il Bologna, la Juventus ha mantenuto il comando ma con sofferenza. Il Napoli ha invece confermato la sua supremazia. Con ordine, con calma e convinzione ha raggiunto la «decima». Una annotazione storica: NapoliLazio al San Paolo (4-0) gol di Maradona. Era febbraio del 1985. Un gol-pallonetto da trenta metri. Quello di ieri di Mertens ne è la fotocopia.