Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pd, lettere a Roma: fermate il congresso
Rivolta nel partito, salta anche l’ufficio adesioni per certificare gli iscritti
NAPOLI Salta anche l’ufficio adesioni che avrebbe dovuto insediarsi ieri per certificare l’anagrafe degli iscritti. Il Pd napoletano proprio non riesce a uscire dal trip del giorno della marmotta. Dei nove componenti in cinque non si sono presentati: uno dell’area Martina, un orfiniano, i due della minoranza di Emiliano. La cosa più bizzarra è che ha dato buca la rappresentante di Lello Topo (maggioranza strettissima, capocomponente del segretario uscente Venanzio Carpentieri), assente per un consiglio comunale.
Il flop dell’ufficio adesioni ha prodotto una missiva. «Ad oggi non sussistono le minime condizioni di trasparenza, correttezza ed agibilità democratica necessarie allo svolgimento del congresso provinciale di Napoli, e pertanto chiediamo la sospensione del percorso congressuale e la nomina di un Garante nazionale al fine di garantire il pieno e rigoroso rispetto delle regole», è il testo di una lettera che Angela Cortese, Vincenzo Aquino, Vincenzo Ciriello e Costantino Aitra, componenti dell’Ufficio provinciale adesioni, hanno inviato alla segreteria nazionale del Pd e al presidente dem Matteo Orfini. Cioé i quattro assenti. «Solo in data 14 settembre la commissione di garanzia provinciale ha provveduto alla nomina dell’ufficio provinciale adesioni — proseguono —, solo oggi si è provveduto alla formale convocazione di questo ufficio e in più non risulta ancora costituita la commissione provinciale per il congresso, ufficio che secondo la nota del 21 luglio 2017, a firma di Maurizio Martina ed Andrea Rossi, nella qualità rispettivamente di vice segretario nazionale e responsabile nazionale dell’organizzazione del Pd doveva essere costituito perentoriamente entro il 16 settembre».
Gli orlandiani, la minoranza invece presente, Nicola Foglia e Giuseppe Balzamo: «Il partito democratico di Napoli — denunciano — è ancora una volta vittima della tracotanza e irresponsabilità dei propri gruppi dirigenti, che in questo caso sono tutti espressione diretta del renzismo. Era convocata infatti per oggi la riunione dell’ufficio adesioni che avrebbe dovuto avviare il lavoro di certificazione del tesseramento svolto fino ad ora. Su questo punto, noi dell’area Orlando abbiamo più volte espresso molte perplessità che avremmo denunciato nella seduta odierna. Peccato che a causa di uno scontro interno alla maggioranza renziana, nonostante la nostra presenza, è mancato il numero legale. La vicenda napoletana non può non essere più presa in considerazione dai vertici nazionali del partito, che avevano prima promesso in lanciafiamme e poi hanno messo la polvere sotto il tappeto. Al momento non vi sono purtroppo le condizioni per certificare l’anagrafe e permettere agli iscritti del 2017 di partecipare al congresso». In questo caos quindici segretari di circolo scrivono una lettera aperta in cui chiedono al partito «di aprire una fase nuova partendo dal ruolo di opposizione a de Magistris per costruire una proposta di governo alternativa all’attuale amministrazione comunale». Un altro tassello della stessa partita aperta nel campo renziano.