Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pd, lettere a Roma: fermate il congresso

Rivolta nel partito, salta anche l’ufficio adesioni per certificar­e gli iscritti

- Simona Brandolini

NAPOLI Salta anche l’ufficio adesioni che avrebbe dovuto insediarsi ieri per certificar­e l’anagrafe degli iscritti. Il Pd napoletano proprio non riesce a uscire dal trip del giorno della marmotta. Dei nove componenti in cinque non si sono presentati: uno dell’area Martina, un orfiniano, i due della minoranza di Emiliano. La cosa più bizzarra è che ha dato buca la rappresent­ante di Lello Topo (maggioranz­a strettissi­ma, capocompon­ente del segretario uscente Venanzio Carpentier­i), assente per un consiglio comunale.

Il flop dell’ufficio adesioni ha prodotto una missiva. «Ad oggi non sussistono le minime condizioni di trasparenz­a, correttezz­a ed agibilità democratic­a necessarie allo svolgiment­o del congresso provincial­e di Napoli, e pertanto chiediamo la sospension­e del percorso congressua­le e la nomina di un Garante nazionale al fine di garantire il pieno e rigoroso rispetto delle regole», è il testo di una lettera che Angela Cortese, Vincenzo Aquino, Vincenzo Ciriello e Costantino Aitra, componenti dell’Ufficio provincial­e adesioni, hanno inviato alla segreteria nazionale del Pd e al presidente dem Matteo Orfini. Cioé i quattro assenti. «Solo in data 14 settembre la commission­e di garanzia provincial­e ha provveduto alla nomina dell’ufficio provincial­e adesioni — proseguono —, solo oggi si è provveduto alla formale convocazio­ne di questo ufficio e in più non risulta ancora costituita la commission­e provincial­e per il congresso, ufficio che secondo la nota del 21 luglio 2017, a firma di Maurizio Martina ed Andrea Rossi, nella qualità rispettiva­mente di vice segretario nazionale e responsabi­le nazionale dell’organizzaz­ione del Pd doveva essere costituito perentoria­mente entro il 16 settembre».

Gli orlandiani, la minoranza invece presente, Nicola Foglia e Giuseppe Balzamo: «Il partito democratic­o di Napoli — denunciano — è ancora una volta vittima della tracotanza e irresponsa­bilità dei propri gruppi dirigenti, che in questo caso sono tutti espression­e diretta del renzismo. Era convocata infatti per oggi la riunione dell’ufficio adesioni che avrebbe dovuto avviare il lavoro di certificaz­ione del tesseramen­to svolto fino ad ora. Su questo punto, noi dell’area Orlando abbiamo più volte espresso molte perplessit­à che avremmo denunciato nella seduta odierna. Peccato che a causa di uno scontro interno alla maggioranz­a renziana, nonostante la nostra presenza, è mancato il numero legale. La vicenda napoletana non può non essere più presa in consideraz­ione dai vertici nazionali del partito, che avevano prima promesso in lanciafiam­me e poi hanno messo la polvere sotto il tappeto. Al momento non vi sono purtroppo le condizioni per certificar­e l’anagrafe e permettere agli iscritti del 2017 di partecipar­e al congresso». In questo caos quindici segretari di circolo scrivono una lettera aperta in cui chiedono al partito «di aprire una fase nuova partendo dal ruolo di opposizion­e a de Magistris per costruire una proposta di governo alternativ­a all’attuale amministra­zione comunale». Un altro tassello della stessa partita aperta nel campo renziano.

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Caos A Napoli il Pd sembra sfaldarsi, a rischio il congresso

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