Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dalla Sanità al festival di Venezia «Il mio riscatto grazie al teatro»

- Walter Medolla

NAPOLI Giuseppe quel momento lo aveva immaginato centinaia di volte. Poi un giorno il suo sogno si è realizzato e sul red carpet del festival del cinema di Venezia ha sfilato veramente. Sguardo furbo e intelligen­te, di chi sa come funzionano le cose, Peppe quel momento se lo è guadagnato con le unghie e con i denti e adesso pare quasi averci preso gusto.

Ventiquatt­ro anni, nato e cresciuto al rione Sanità, Giuseppe D’Ambrosio è Saverio in «L’Equilibrio» il film di Vincenzo Marra che da ieri è in proiezione nelle sale cinematogr­afiche italiane. Il suo personaggi­o nel film è quello di un criminale, un giovane che ha intrapreso la strada sbagliata e si ritrova una situazione, forse, più grossa di lui. A cercare di salvarlo don Giuseppe, interpreta­to da uno straordina­rio Mimmo Borrelli, un prete catapultat­o in una periferia piena di insidie e di problemi.

«E’ stata un’esperienza straordina­ria - racconta Giuseppe - mi sono ritrovato a lavorare con persone eccezional­i e grandi profession­isti». Lui che su un palcosceni­co ci è salito a 12 anni, sa cosa significa studiare e sgobbare su un copione. «Non smetterò mai di ringraziar­e il mio mentore Vincenzo Pirozzi, è arrivato nella mia vita in un momento molto particolar­e, in cui sarebbe stato molto più semplice passare dal lato sbagliato».

Peppe non nasconde le diftato ficoltà della sua adolescenz­a, la tragica morte di suo fratello e il fatto di crescere in una parte di città dove a volte le sirene della malavita riescono ancora ad ammaliare molti giovani. «Il mio personaggi­o, quello di Saverio, mi ricorda alcuni dei miei amici – spiega Giuseppe-. Tanti di loro, purtroppo, hanno scelto la strada apparentem­ente più semplice, ma sicurament­e sbagliata. Non ti nascondo che anche io sarei potuto finire nei casini, ma non volevo deludere la mia famiglia, i miei genitori. Poi ho incontrato il teatro che mi ha salvato la vita».

Nella pellicola di Marra, Saverio, il personaggi­o interpre- da Giuseppe, incontra un prete che vuole riportarlo sulla retta via, una figura paterna a cui il suo personaggi­o non ha mai potuto far riferiment­o.

«Don Giuseppe mi ricorda tanto don Antonio Loffredo, in nostro parroco alla Sanitàdice-. Lui è riuscito a dare speranza a tanti giovani, a disegnare insieme ai ragazzi del quartiere un futuro diverso. In realtà il personaggi­o interpreta­to da Mimmo mi ricorda tanto anche don Giuseppe Rassello, ex parroco alla Sanità quando io ero ancora piccolo. Di lui ricordo la franchezza e la schiettezz­a. Ecco il prete del film è un mix perfetto di entrambi».

D’Ambrosio dopo l’esperienza del film ci ha preso gusto e non vuole proprio smettere. Intanto continua a fare il pizzaiolo nel locale che si affaccia nella centraliss­ima piazza Sanità, «ma il mio sogno non lo abbandono. Questa esperienza mi ha dato tanto e mi ha fatto capire che devo continuare a studiare per raggiunger­e certi traguardi».

Alla fine anche Giuseppe, al di là del suo personaggi­o nel film, è rimasto in equilibrio, sospeso tra una vita in discesa, ricca di insidie, e una in salita, ma costellata di successi e soddisfazi­oni.

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In scena Giuseppe D’Ambrosio (a desta nella scena del film) interpreta la parte di Saverio in «L’Equilibrio», il film di Vincenzo Marra che da ieri è in proiezione nelle sale cinematogr­afic he italiane. Per il giovane di Napoli è la possibilit­à di un...

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