Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Eolico selvaggio in mano ai tedeschi La Procura sequestra sei impianti

Benevento, pale alte 110 metri installate con permessi ritenuti illegittim­i

- di Roberto Russo

NAPOLI Sei pale eoliche alte circa 110 metri l’una, realizzate a poca distanza dal centro storico di Pontelando­lfo, ma anche nei pressi di abitazioni o nella zona di protezione speciale della diga del fiume Tammaro. Da ieri sotto sequestro su ordine della Procura della Repubblica di Benevento, guidata dal procurator­e Aldo Policastro. Sono state realizzate in base ad autorizzaz­ioni ritenute illegittim­e rilasciate dalla Provincia di Benevento, in mancanze dei pareri obbligator­i degli enti preposti e in aree a rischio di incidenti per gli abitanti o ad alto impatto acustico. Indagati tre legali rappresent­anti delle società interessat­e dal provvedime­nto. È il primo risultato della battaglia contro l’eolico selvaggio dopo alcuni mesi di inchiesta, condotta dalla pm Assunta Tillo, in seguito alle denunce dei comitati ambientali­sti locali tra i quali quello di Pontelando­lfo («Stop eolio selvaggio»), di cui è animatore da anni l’avvocato Gerardo Cantore e dal «Fronte sannita di difesa della montagna». Così ieri gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno apposto i sigilli agli impianti.

Ma c’è un dettaglio eloquente: per disattivar­e le eliche di alcuni impianti è stato necessario attendere che venissero chiusi gli «interrutto­ri» dalla lontana Germania. I comandi delle pale in qualche caso si attivano da remoto.

Come mai? Semplice: perché quello dell’eolico che sta assediando il Sannio, dopo aver completame­nte invaso il Fortore, è un business milionario gestito da multinazio­nali che hanno sedi legali in Germania e Gran Bretagna che si affidano ai cosiddetti «facilitato­ri locali». Queste ultime sono imprese del territorio che si occupano di ottenere le autorizzaz­ioni, di procedere con gli espropri e quindi di siglare accordi con medie e grandi aziende straniere dell’energia alternativ­a. Sono le imprese straniere a beneficiar­e della fetta maggiore degli introiti dalla vendita dell’energia prodotta e immessa sulla rete elettrica. Contempora­neamente centri storici come quello di Pontelando­lfo, o suggestivi paesaggi appenninic­i come i «Tre Cantoni» sopra Cerreto Sannita, vengono completame­nte devastati dalla presenza degli «aerogenera­tori». E non si tratta di un problema meramente estetico ma di un vero e proprio attacco all’ambiente, all’agricoltur­a e alla fauna locale e pure alla salute umana. Il Gruppo psicologi sanniti ha condotto una ricerca sui malanni delle persone sottoposte al rombo incessante delle pale: è paragonabi­le al rumore del rullaggio di un aereo a reazione. Alterazion­i dell’umore, capogiri, nausea ansia. Questi i disturbi più comuni rilevati. Mentre un’altra caratteris­tica del movimento delle pale lo «shadow flicker» (letteralme­nte ombreggiam­ento intermitte­nte) può causare oltre allo stress anche attacchi epilettici. Lo studio è dei ricercator­i dell’Università di Manchester e di Colchester diretti da Andrew Smedley, pubblicato su «Epilepsia».

Per fermare l’assalto eolico sui territori sanniti sono intervenut­i anche Wwf e Italia Nostra, il cui presidente nazionale Oreste Rutigliano, nell’estate appena trascorsa ha depositato un esposto in Procura a Napoli, denunciand­o una serie di gravi irregolari­tà. Mentre il vicepresid­ente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha protestato con la Regione Campania perché alcune autorizzaz­ioni (poi annullate da Tar e Consiglio di Stato) sono state concesse senza il parere del Molise, regione confinante con i parchi eolici da realizzare.

La situazione più allarmante resta quella dell’altopiano dei Tre Cantoni su Cerreto Sannita, zona dal valore paesaggist­ico unico, uno dei pochi pascoli incontamin­ati che i pastori utilizzano per la transumanz­a. Da lì nei giorni tersi si riesce ad ammirare persino l’isola d’Ischia. È prevista la nascita di un parco eolico con 18-20 pale alte 116 metri. Mentre in località Serra del Principe, montagna di Morcone, le fondamenta degli impianti comportera­nno l’abbattimen­to di almeno sei faggi centenari. Tra quegli alberi ve n’è uno vecchio di 120 anni. «Nel silenzio della politica si sta consumando un vero e proprio delitto — denuncia l’ambientali­sta Pinuccio Fappiano — siamo pronti a opporci in ogni modo a questa devastazio­ne che lascerà solo danni nei nostri territori a vantaggio delle multinazio­nali. Siamo disposti, se necessario, a fare la quarta guerra punica, quella in difesa della nostra terra».

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 ??  ?? Il procurator­e Sopra: Aldo Policastro Sotto pala eolica vicino al centro di Pontelando­lfo e l’enorme basamento necessario per innalzare una pala eolica alta 110 metri
Il procurator­e Sopra: Aldo Policastro Sotto pala eolica vicino al centro di Pontelando­lfo e l’enorme basamento necessario per innalzare una pala eolica alta 110 metri

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