Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Città in tilt, scontro de Magistris-sindacati

Il sindaco ai lavoratori: non vi fate strumental­izzare, così rischiate il posto. La replica: parole inaccettab­ili

- Geremicca, Merone

I dipendenti Anm scioperano per 24 ore, la città finisce nel caos e il sindaco viene attaccato da sindacati e da esponenti del Pd, che ne chiedono le dimissioni, per un post su Facebook sui lavoratori. Tutti contro tutti, insomma, mentre il ministro per il Mezzogiorn­o Claudio De Vincenti ricorda al Comune che deve fare la propria parte e il governator­e Vincenzo De Luca si dice disponibil­e a offrire una mano, «ma solo — ha precisato — nell’ambito delle competenze dell’amministra­zione regionale».

NAPOLI Comincia all’alba il lunedì nero dei napoletani e dei pendolari obbligati a venire in città per studio o per lavoro nel giorno dello sciopero di 24 ore proclamato dai sindacati di Anm. Lunghe code di auto in centro, mentre in tangenzial­e si procede a passo d’uomo e si formano incolonnam­enti lunghi anche qualche chilometro. Alle 9 scatta il divieto di transito antismog, ma a giudicare dal quantitati­vo di vetture bloccate in fila, non sono in molti quelli che lo rispettano. Alle otto e trenta restano a piedi gli utenti degli autobus e per l’intera mattinata in strada circolano pochissimi pullman. L’adesione allo sciopero, infatti, tocca il 70 per cento. «Sto aspettando - racconta alle 9.30 in via Guglielmo Sanfelice un’anziana signora, Giusepina Starace, da più di trenta minuti. Devo arrivare a piazza Garibaldi ed a piedi non ce la faccio. Se prendo un taxi spendo almeno 15 euro, consideran­do il traffico che c’è. Preferisco stare qui e sperare che qualche bus passi». Metro e funicolari chiudono alle 9.20. Luigi Giordano, uno studente universita­rio, ha lezione in via Forno Vecchio, dove ha sede il dipartimen­to di Architettu­ra, alle 10.30. Cammina trafelato alle 10.20. «Io sono di Pomigliano - racconta - e raggiungo. Napoli con la Circumvesu­viana. Non sapevo che oggi la metro fosse in sciopero. Di solito la prendo a Garibaldi e scendo a Toledo, poi una passeggiat­a di dieci minuti e sono all’università. Oggi me la sto facendo a piedi dalla stazione di Porta Nolana all’università. Arriverò in ritardo». Chi deve necessaria­mente muoversi dalla zona ospedalier­a o da Piscinola verso il centro ricorre ai pulmini abusivi che spuntano all’improvviso ed incassano tra un euro e cinquanta e due euro a passeggero, oppure si rassegna al taxi. Per gli spostament­i tra il centro e la collina tornano di attualità le scalinate: Petraio, Pedamentin­a e Rampe Filangieri. Intorno a mezzogiorn­o percorre lentamente queste ultime Giuseppe Coppola, un sessantenn­e che risiede al Corso. Buste della spesa in mano, è reduce dal mercato di Montesanto. Racconta:«Non salivo di qui da anni. Una scalinata bellissima. Peccato per la sporcizia». Nel pomeriggio i bus riappaiono tra le 17 e le 19.50 e i treni si rimettono in moto tra le 17.11 e le 19.48, nel rispetto delle fasce di garanzia. Vagoni molto affollati, caldo: epilogo coerente con una giornata da dimenticar­e. Continuano ad aumentare, intanto, le adesioni alle petizioni avviate nelle scorse settimane per chiedere ad Anm di ripristina­re le corse infrasetti­manali delle funicolari fino alle 00.30 e quelle di metro e funicolari il venerdì e sabato fino alle 2. Oltre 10.000 le firme già raccolte in line e su carta.

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