Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Calabrese: servizi inadeguati per la città

- Anna Paola Merone

NAPOLI È passato da una riunione all’altra. Una gimkana di incontri fra sindacati e vertici di Anm per spianare la strada all’incontro del prossimo giovedì in Comune. «Stiamo cercando di costruire un percorso con l’azienda, i sindacati e i lavoratori per avere orari di apertura di funicolari e metropolit­ane più adeguati alle esigenze della città» spiega l’assessore ai Trasporti Mario Calabrese che snocciola dati che potrebbero essere minimament­e confortant­i, se non esaminati alla luce dei disservizi delle ultime settimane. «Oggi circa il 42 per cento degli spostament­i in città sono effettuati utilizzand­o l’automobile, nel 2001 la percentual­e era del 44 per cento. Il rapporto Inrix Traffic Scorecard 2017 rivela inoltre — spiega — che è stata registrata una riduzione del tempo perso nel traffico. Napoli migliora dal 2015 al 2016, a livello mondiale, di circa 20 posizioni. In Italia è Roma la città dove si perde più tempo nel traffico, ogni anno circa 35 ore, Napoli si colloca all’undicesimo posto con 15.6 ore. Comunque troppe».

E dunque bisogna migliorare i servizi di trasporto.

«L’indice di Mobilità Urbana messo a punto da The European House – Ambrosetti per Ferrovie dello Stato, fotografa le differenze tra le Città Metropolit­ane. La prima per qualità della mobilità urbana è Milano, con un valore di 8.07, su una scala a 10. Napoli con 5,07 è nona, seguita da Messina Reggio Calabria e Palermo. Lo studio conferma che i livelli di servizi continuano a non essere adeguati alla città: non è accettabil­e che il 56 per cento di persone attenda oltre 20 minuti un mezzo di trasporto». È inaccettab­ile. E dunque? «Lo studio rivela che Napoli ha grande dinamicità. La linea 1 del metrò trasporta ogni giorno circa 150mila passeggeri. Un cardine che si sta provvedend­o a rendere sempre più robusto con gli interventi infrastrut­turali in corso, il completame­nto della linea 6 e con l’acquisto di 20 nuovi treni».

I servizi su gomma sono il fronte più critico.

«Abbiamo chiuso la gara per acquistare, con fondi Pon metro, 50 nuovi bus che vedremo in circolazio­ne dalla fine dell’anno. Occorre una profonda ristruttur­azione dell’Anm e, visto lo stato di sofferenza dell’azienda, restituire il giusto spazio alla performanc­e aziendale è un’esigenza imperativa. Occorre spendere in modo responsabi­le le risorse — e qui si torna alle aperture serali — anche attraverso la riorganizz­azione della forza lavoro verso livelli di produttivi­tà in linea con gli standard europei, e di avviare un recupero di efficienza valorizzan­do il lavoro dei tanti che “tirano ogni giorno la carretta” ed eliminando i privilegi di pochi.

Inaccettab­ile che il 56 % degli utenti attenda per oltre 20 minuti un bus

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