Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pd, arriva il tutor. De Luca: «Losacco chi?»
Ironia del governatore. Tommaso Ederoclite si candida a segretario
NAPOLI «Al Pd napoletano serve un tutor, un accompagnatore, un amico». Ironizza il governatore Vincenzo De Luca e poi lasciando la sala giunta di Palazzo Santa Lucia: «Ma poi chi è questo Losacco?». Il deputato barese, di fede lottiana, arriva a Santa Brigida, sede del Pd regionale, nel primo pomeriggio: «Sono qui per svolgere il compito che mi è stato assegnato dall’organizzazione nazionale. Al momento non c’è stata alcune riunione formale — precisa in una nota —, la giornata odierna è dedicata a incontrare e ad ascoltare tutti gli esponenti locali del Partito democratico». A dare il benvenuto al tutor romano che dovrà sovrintendere ai lavori congressuali (rinviati a metà novembre) la segretaria regionale Assunta Tartaglione.
Ma la notizia di giornata è anche e soprattutto un’altra. Superata la sindrome da Fonderia, il Comitato 30 lancia la candidatura di Tommaso Ederoclite. «Abbiamo parlato un po’ con tutte le aree politiche. Non c’è accordo, ma una faida vera tra le solite correnti — spiega il renziano cresciuto nella scuola Calise —. Non vogliamo assistere al solito congresso tra ex Ds e ex Margherita. Siamo nativi democratici, tant’è che il nostro claim è “Democratici finalmente”. Abbiamo una piattaforma programmatica che si basa su una riforma del Pd napoletano, su una posizione chiara contro de Magistris e sulla crescita di una classe dirigente non per componente ma per competenze». Difficile definire il Comitato 30, assai trasversale, si va dai renziani agli orfiniani. «Io li chiamo sleepers, i dormienti — prosegue Ederoclite —. Sinora siamo stati fin troppo diligenti. Siamo in campo per stanare tutti. Propongo a tutte le aree e componenti di fare un tavolo. Se davvero trovassimo una candidatura in grado di ricomporre il quadro saremo responsabili. Ma fino ad allora siamo in campo». A chi pensa Ederoclite? L’identikit è quello di Salvatore Piccolo o Graziella Pagano, figure che «potrebbero farsi carico di una segreteria di transizione, fatta di giovani. Una sorta di rifondazione democratica». Tanto i lanciafiamme saranno sempre cerini.