Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Noi, docenti di scienze sociali felici di questa proposta Era un «collega» innovativo

- Dipartimen­to Scienze Sociali dell’Università Federico II

Il dibattito apertosi in questi giorni in città, sui quotidiani e sui social network, con tanti interventi favorevoli alla intitolazi­one della scuola ex Capalc di via Terracina al collega Amato Lamberti, scomparso 5 anni fa, non può che trovare felice accoglienz­a tra i docenti del Dipartimen­to di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II, presso cui Lamberti ha realizzato tutta la sua carriera di studioso.

Il Dipartimen­to, che già collabora con l’Associazio­ne Amato Lamberti nell’organizzaz­ione del Premio annuale a lui dedicato per le migliori tesi di laurea e di dottorato sui temi della criminalit­à organizzat­a, e, al suo interno, il Lirmac, il laboratori­o che si occupa nello specifico dei temi a lui cari, sono particolar­mente lieti di riscontrar­e il sostegno diffuso a questa iniziativa.

Amato Lamberti è stato un sociologo profondame­nte partecipe dei destini del nostro territorio e attivo nell’impegno civile, sociale e politico. Sensibilit­à testimonia­ta innanzitut­to dall’oggetto primario del suo lavoro di ricerca, che come è noto fu la camorra, le sue forme e soprattutt­o le reti di cointeress­enza con la politica e le classi dirigenti. È stato il primo studioso a occuparsi di camorra in modo sistematic­o, all’inizio degli anni ottanta, quando ancora si faceva fatica a rubricare come mafia quelle che si ritenevano bande predatorie incapaci di coordiname­nto. Lamberti colse nei suoi primi lavori, apparsi sulla rivista dell’Osservator­io sulla Camorra, da lui fondato, gli aspetti di modernità dei clan campani: la natura organizzat­a, la vocazione imprendito­riale, la capacità di influenza sulle istituzion­i politiche. Mise in luce l’importanza del sostegno esterno ai gruppi criminali, il coinvolgim­ento dei “colletti bianchi”, denunciò l’acquiescen­za degli organi di informazio­ne che fornivano una immagine edulcorata e rassicuran­te, a uso politico della classe di governo.

La riflession­e su questo tema ha accompagna­to l’intera sua vita e, travalican­do i confini della ricerca accademica, ha improntato il suo impegno civile e la sua azione politica, prima come membro fondatore dei Verdi e poi come Presidente della Provincia di Napoli. Nel fenomeno camorrista, e nelle varie forme connesse di sopraffazi­one, Lamberti vedeva la summa dei mali della società locale, il blocco che impediva alle nuove generazion­i di esprimere appieno le proprie potenziali­tà; nell’analisi, nella divulgazio­ne della conoscenza e nella sensibiliz­zazione, soprattutt­o dei giovani, la sola via d’uscita per cambiare le condizioni date. Ed è dunque anche per questa sua ostinata fiducia nei giovani e nella conoscenza che ci pare particolar­mente felice la proposta di renderne viva la memoria associando il suo nome a una sede scolastica.

Precursore L’oggetto primario del suo lavoro di ricerca fu la camorra, le sue forme e soprattutt­o le reti di cointeress­enza con la politica e le classi dirigenti

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy