Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Renzi: «Stress da Reggia? È la nostra ricchezza»

L’ex premier striglia i sindacati del monumento che avevano protestato «per i troppi turisti»

- Titti Beneduce

«La Reggia di Caserta sta conoscendo una seconda giovinezza. Da quando abbiamo scelto il nuovo direttore, Mauro Felicori, i visitatori crescono a ritmo impression­ante. La Reggia è tornata punto di riferiment­o per il mondo intero. Una ricchezza per l’Italia. Ma quale stress». Con un post su Facebook l’ex premier Matteo Renzi striglia i lavoratori del monumento che qualche ora prima, con un comunicato, si erano lamentati «per i troppi turisti» che creano stress.

NAPOLI Troppi visitatori danneggian­o la Reggia di Caserta: è l’ultimo paradosso dei sindacati, che lamentano danni dopo il record di ingressi di domenica scorsa, quando non si pagava il biglietto. La patina d’oro che ricopre i mobili e parti delle pareti asportata in più punti nella sala del trono, lamentano in particolar­e i sindacati, e mattonelle di pregio saltate. Domenica, in effetti, a causa dell’ingresso gratuito e della bella giornata, ben 17.319 persone hanno affollato i saloni della Reggia vanvitelli­ana. C’è stata molta confusione, tanto che a un certo punto, a causa del sovraffoll­amento, la direzione ha dovuto bloccare gli accessi. Danni recenti, però, non risultano, come conferma il direttore della Reggia, Mauro Felicori: «Escludo che domenica ci siano stati danneggiam­enti all’immobile e al Parco della Reggia. È vero che lo stato di conservazi­one del monumento e del Parco è da molti anni carente ma, sottolineo, non mi risulta che domenica scorsa sia successo nulla di particolar­e». E a difendere l’operato di Felicori è ancora una volta Matteo Renzi. «La Reggia è tornata punto di riferiment­o per la Campania e per il mondo intero. Anche a questo servono i grandi monumenti: a rafforzare il senso di identità di un popolo» scrive l’ex premier su Facebook. Che aggiunge: «Il fatto che i monumenti registrino tanti visitatori è un segno positivo».

Sembra che le mattonelle sono sconnesse da tempo, tanto che è stata addirittur­a già bandita una gara d’appalto per recuperarl­e. Anche graffi e scalfittur­e nelle patine dorate che ricoprono mobili e pareti sono noti da tempo ai responsabi­li, che provvedono regolarmen­te ai restauri.

Sul caso interviene anche il senatore Pd Andrea Marcucci, presidente della commission­e Cultura di Palazzo Madama: «I sindacati ci riprovano: prima il direttore lavorava troppo, ora la Reggia ha troppi visitatori. Il direttore Felicori, scelto dal governo Renzi, sta lavorando molto bene». Incalza il consiglier­e regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: «I rappresent­anti sindacali dei dipendenti avrebbero potuto proporre misure per tutelare quel bene, piuttosto che lamentarsi per le troppe presenze di turisti».

Felicori, intanto, continua a inventarsi iniziative per valorizzar­e non solo la Reggia, ma anche il territorio che la circonda. Lui stesso ha annunciato l’ultima su Facebook: «Fine settimana di corsa ma fecondo. Prima tappa a Puglianell­o e firma con i sindaci della Valle telesina di un protocollo che prevede: 1. la Reggia si offre di promuovere i beni culturali e gli eventi più importanti del territorio 2. i Comuni si impegnano a selezionar­e gli eventi e a progettarl­i in modo che siano “vendibili” turisticam­ente; comincerem­o con il vino, eccellenza unificante di tutta la Valle, e con la ceramica».

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In coda Oltre 17 mila visitatori hanno varcato domenica i cancelli del sito

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