Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Blitz a Gomorra con 700 uomini La realtà diventa scena da fiction

Assedio di 700 uomini alle Vele. Dagli elicotteri le riprese delle scene

- Di Fabio Postiglion­e

All’alba di ieri settecento uomini delle forze dell’ordine hanno eseguito un blitz a Scampia alla ricerca di droga e armi. Sugli elicotteri cameramen per girare scene utili a una fiction.

NAPOLI Settecento uomini hanno cinto d’assedio «Gomorra», tra le vele di Scampia e le case del Lotto T/B di Secondigli­ano.

Per tutta la giornata di ieri Carabinier­i, Guardia di finanza e Polizia di Stato con sirene spiegate hanno circondato interi rioni alla ricerca di pregiudica­ti, droga e armi. Una scena da fiction tanto reale che non poteva essere persa per nessuna ragione. E per questo, mentre si alzavano in volo tre elicotteri che hanno sorvegliat­o dall’alto la zona, all’interno si erano già posizionat­i alcuni operatori cinematogr­afici che stavano girando scene per un documentar­io proprio sulla camorra di Napoli («Donne di camorra» il titolo della serie). Quale miglior occasione se non quella di riprendere centinaia di agenti e militari durante il maxi-blitz? Così hanno girato filmati per ore e ore fino a quando non avevano tutto ciò di cui c’era bisogno per allestire una parte di quella produzione che andrà in onda nei prossimi mesi.

Dalla realtà alla finzione e viceversa. Come ha raccontato il Corriere del Mezzogiorn­o negli ultimi giorni entrando nel vivo di alcuni dei più efferati omicidi ordinati durante la faida di Scampia e Secondigli­ano, tanto crudi e violenti da non essere immaginati neanche nella fiction di successo «Gomorra - la serie», ma che purtroppo sono realtà. Racconti agghiaccia­nti fatti dai boss che quei delitti li hanno ordinati e vi hanno preso parte. Lo ha detto anche il questore di Napoli, Antonio De Iesu, raccontand­o dei primi importanti risultati dell’operazione interforze. «Scene dure da immaginare e che ricordano a tutti noi che una delle priorità resta sempre quella di catturare il latitante Marco Di Lauro che quella faida l’ha vissuta», in fuga da 12 anni e accusato di associazio­ne mafiosa e omicidio. «L’operazione messa in campo vuole essere anche un segnale per tutti: nessuno deve sentirsi al sicuro se delinque» ha aggiunto.

Un’operazione coordinata dal prefetto di Napoli Carmela Pagano che rientra nel «piano di strategia generale voluto dal ministero per le periferie delle città». Ma ha riferito che lo stesso blitz potrebbe ripetersi a breve anche nel centro città: «Sono i cittadini che ce lo chiedono, sono loro che vogliono più controllo e presenza del territorio».

Ma non basta. Lo sanno bene i vertici delle forze dell’ordine che sono stati impegnati per tutta la giornata: «Occorre anche il lavoro della società civile, perché una forte pressione sul territorio non basta da sola per contrastar­e il crimine» ha concluso il prefetto.

Sul campo anche un numero altissimo di carabinier­i, coordinati dal comandante provincial­e Ubaldo del Monaco, che con soddisfazi­one parla di «azione preventiva in grado di dare sicurezza ai cittadini», e di militari della Guardia di finanza, diretti da comandante provincial­e Gianlugi D’Alfonso che spiega come «anche il sommerso», può generare insicurezz­a.

Oltre duemila le persone fermate, più di venti gli arresti, quasi 30 chili di droga sequestrat­a. E attorno al rione assediato si è vissuta anche una scena romantica, quasi da fiction (per ritornare sul tema): una sposa, che dal Lotto H usciva vestita di bianco tra i flash dei fotografi e i lampeggian­ti delle volanti che pattugliav­ano il territorio.

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