Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Da Bari a Napoli per «sminare» il Pd
Avvocato, parlamentare dal 2008 fedelissimo del ministro per i Beni culturali Franceschini È il garante inviato da Roma per il congresso provinciale
BARI Losacco chi? I dirigenti del Pd di Napoli hanno risposto in questo modo quando gli è stato riferito che l’onorevole Alberto Losacco sarebbe stato il garante del congresso provinciale. Per forza, Losacco è pugliese. Il fatto è che se in Puglia si chiede di questo avvocato 47enne, in parlamento da due legislature, si sente rispondere alla stessa maniera: Losacco chi? In effetti non lo si conosce. Un difetto? Chissà. Vale per moltissimi parlamentari, vale il doppio per lui, che ha trascorso quasi metà della sua vita a Roma.
È il prepotente effetto di quella legge elettorale che a giusta ragione fu etichettata come Porcellum e che ha consentito anche a personalità semisconosciute sul territorio di essere spedite in Parlamento senza soverchie difficoltà. Losacco non ne ha avute perché curriculum a parte - poteva esibire uno status insuperabile: unico franceschiniano di Puglia. E l’attuale ministro della cultura Dario Franceschini, negli anni dell’ascesa di Losacco, a metà del primo decennio del Duemila, è stato tutto: presidente del gruppo Pd (si chiamava Ulivo), vicesegretario del partito e poi leader al posto del dimissionario Walter Veltroni, soprattutto uomo di manovra e di controllo delle leve interne.
Losacco viene, per caso, alla luce a Brindisi (ma non ricordateglielo, si sente ed è barese a tutti gli effetti): a Bari vive fino a quando non completa gli studi universitari. Nel capoluogo pugliese, nel ‘95, fonda uno dei primi comitati Prodi. Subito dopo, fresco di laurea se ne va a Roma, ad annusare l’aria, come tutti quelli che non sanno che strada imboccherà la propria esistenza. Conosce Prodi e poi Arturo Parisi, arriva la svolta. Dal ‘99 segue gli aspetti organizzativi e la comunicazione del movimento dei Democratici, il vecchio Asinello per chi ha la memoria lunga: simbolo, appunto, dei democrat americani. L’Asinello, con il Partito popolare e Rinnovamento italiano diventano la Margherita. Losacco incontra Rutelli e poi quello che diventerà il suo mentore, Franceschini: nel 2006 l’avvocato barese viene chiamato a fare il capo della sua segreteria politica nel momento in cui l’attuale ministro diventa il primo presidente del gruppo dell’Ulivo. Sono i primi vagiti di quello che sarà il Pd. Il primo segretario è Veltroni, vice è Franceschini. E quando il primo si dimette (2009) il secondo ne assume il ruolo di leader. Losacco, a quel punto, entra nella segreteria nazionale del partito. Un anno prima, il 38enne avvocato di Bari, nato a Brindisi, vissuto a Roma e sconosciuto ai più, era diventato deputato della Repubblica, circoscrizione Puglia.