Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Fu proprio Amato a voler realizzare l’opera»
Gentile direttore, la proposta formulata da Angela Cortese finalizzata all’intitolazione ad Amato Lamberti dell’edificio scolastico ex Capalc è degna di ogni considerazione e di essere sostenuta in ogni sede. In qualità prima di vice-provveditore agli studi vicario, poi di dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Napoli (provveditore agli studi), ho seguito da vicino il decennio, dal 1995 al 2004, della presidenza Lamberti dell’Amministrazione Provinciale. Posso quindi testimoniare il grande impegno profuso da Amato Lamberti per lo sviluppo della scuola superiore nella provincia di Napoli, la vicinanza agli alunni, ai dirigenti scolastici, ai docenti, al Provveditorato agli Studi, per la risoluzione di tutti i problemi, ed erano tanti, che via via si presentavano. La sua lungimirante azione era tesa ad affermare in ogni momento il diritto allo studio delle giovani generazioni e, proprio per questo scopo, fu il primo ad adoperarsi per il completamento di un’opera di edilizia scolastica utile e importante che ora ha visto finalmente il suo completamento, dopo più decenni di inerzia e difficoltà oggettive e soggettive, e che tanti altri territori ci invidieranno. Parlo dell’edificio ex Capalc, che il nostro caro Presidente deliberò di realizzare.
Mi sembra quindi naturale ed ovvio che proprio ad Amato Lamberti questo edificio possa essere intitolato, a una figura eminente di studioso, di amante della democrazia, di combattente per la legalità, di politico, di amministratore. Certamente sarà un esempio per gli studenti che, grazie alla sua opera, potranno frequentare quelle aule.