Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La benedizion­e dei campioni

Cannavaro e Ferrara elogiano il gioco di Sarri e la «nuova» mentalità della squadra azzurra «Stavolta possono farcela, ma devono continuare a mantenere il passo. Dries in Cina? Mi piacerebbe»

- Donato Martucci

NAPOLI Elogi a Sarri e al «suo» Napoli, ma anche ai gioiellini azzurri Insigne, Callejon e Mertens, il tridente dei piccoli che ormai non fa più notizia. I suoi occhi si illuminano quando può parlare di calcio e farlo nella sua città. Fabio Cannavaro sta allenando in Cina, il Tianjin Quanjian. E’ arrivato a Napoli lunedì e ieri è ripartito alla volta della Cina. In città è arrivato per presentare il suo progetto di gestione dello stadio Collana con il suo amico di sempre Ciro Ferrara.

«Il Napoli – ha detto il campione del mondo - sta dando grandi soddisfazi­oni, le prime sette vittorie sono un segnale forte di una squadra che fa divertire e che ha finalmente la giusta continuità. È importante cominciare bene, ma lo è di più finire meglio. Sarri è un maestro di calcio, è arrivato tardi al grande palcosceni­co ma ha dimostrato che se un allenatore ha idee valide e crede in queste idee fa bene a portarle sempre avanti. I suoi meccanismi sono quasi perfetti».

L’ex difensore azzurro teme solo che l’infortunio di Milik possa pregiudica­re il cammino. Bisogna augurarsi che a nessuno dei tre attaccanti però venga un raffreddor­e, Loro stanno dimostrand­o di valere e Napoli di tridente se ne intende. Juve, Napoli, Inter e Roma possono lottare fino in fondo per lo scudetto ma le prime due hanno qualcosa in più delle rivali. I bianconeri, poi, hanno dalla loro l’abitudine a vincere però questo Napoli fa ben sperare perché, a differenza del recente passato, non ha avuto esitazioni contro le piccole».

Fabio non fa paragoni con il Napoli dello scudetto. «Sarebbe molto importante per la città festeggiar­e di nuovo il tricolore perché la gente ha sete di vittorie. Il primo tricolore fu inaspettat­o, per il secondo invece c’erano basi solide come sembrano esserci anche adesso. Sono pronto a festeggiar­e anche io, magari troverò una piazza in Cina per un carosello».

Cannavaro è innamorato pazzo di Mertens: «E’ una macchina da gol, avrebbe messo in difficoltà anche me. È un attaccante straordina­rio. Se mi sarebbe piaciuto o se mi piacerebbe averlo in Cina? Si sono fatti tanti nomi, anche il suo. Non mi dispiacere­bbe».

Elogi anche per Hamsik, il capitano a un passo dal record di Maradona: «Hamsik – ha spiegato — non può essere paragonato a Maradona, ma gli va reso onore per quello che ha fatto e sta facendo a Napoli da undici anni e poi alla fine della carriera contano i numeri».

Ciro Ferrara è incantato dal gioco degli azzurri: «Il Napoli sta facendo molto bene e credo che sarà protagonis­ta fino alla fine insieme alla Juventus. Sarà un campionato bello ed interessan­te, alla fine gli scontri diretti risulteran­no fondamenta­li».

Una squadra, quella azzurra, che si conosce a memoria: «È bello vederli giocare, ma il campionato è lunghissim­o può riservare sorprese anche se il Napoli sta dando segnali molto importanti nelle partite con le cosiddette piccole e nelle gare «sporche». La squadra di Sarri è attesa da un ciclo terribile dopo la sosta: Roma, City e Inter in rapida sequenza. Sono curioso anche io. Gli azzurri dovranno misurarsi con realtà importanti e contro tre grandi squadre. La seconda e la terza del campionato e poi con il Manchester City che in questa fase sembra non trovare ostacoli in Premier. Come gli reagiranno gli azzurri contro queste tre grandi squadre? Io credo, comunque, che quest’anno il Napoli sia consapevol­e della sua forza. La Juventus ? E’ in ritardo di due punti, ha perso qualcosa, ma comunque non mollerà fino alla fine: E’ nel suo Dna».

Ferrara è convinto: «Ci sono altre squadre attrezzate che possono dar fastidio alle due favorite Napoli e Juventus, ma gli azzurri giocano il migliore calcio d’Italia e ora hanno pure imparato a vincere le partite sporche, come invece non succedeva fino a un anno fa. Partite come quella di Bologna o di Ferrara un tempo le avrebbe perse o pareggiate, invece ora ha imparato a non perdere la testa, a non essere costretta a giocare bene per vincere. Ora sa vincere e basta».

Continuità Le prime sette vittorie sono il segnale di una compagine che ha acquisito sicurament­e lo spirito giusto per competere Desideri Sarebbe molto importante per la città e per la gente festeggiar­e un altro scudetto perché i napoletani hanno sete di primati

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