Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ciro e Fabio vogliono il Collana Lanciata la sfida alla Regione

Chiesta la gestione dello stadio. «Non siamo speculator­i, fa pena vederlo così»

- Anna Santini

NAPOLI Stadio Collana, una sfida ancora aperta ma che la Giano, società legittima affidatari­a dell’impianto vomerese, come sancito dal Consiglio di Stato lo scorso 13 febbraio (sentenza ribadita il 12 settembre), ha intenzione di vincere a tutti i costi. L’investimen­to è di 7 milioni per il restyling dell’impianto, oltre ai canoni da versare mensilment­e alla Regione per 16 anni. Una battaglia non facile perché la Regione, proprietar­ia della struttura, che ricordiamo è interdetta agli utenti da gennaio scorso, non ha intenzione di mollare e ha iniziato i lavori della messa in sicurezza affidando la gestione temporanea all’Aru (agenzia regionale per le Universiad­i). Proprio le Universiad­i, in programma nel 2019, sono messe in primo piano dall’ente di Santa Lucia per non concedere l’affido ai privati e gestire quindi il Collana come bene di interesse pubblico. Il Consiglio di stato però ha invitato la Regione a consegnare le chiavi entro 45 giorni (ovvero il 27 ottobre) altrimenti sarà la stessa Giano a chiedere un commissari­o ad acta che possa quindi dare seguito alla sentenza del Consiglio di Stato. Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara, soci della Giano, hanno voluto respingere tutte le accuse che sono piovute in questi giorni sulla bontà del loro progetto: «La sentenza del Consiglio di Stato – ha detto Ciro Ferrara - ci conferisce nuovamente l’aggiudicaz­ione della struttura sportiva che vogliamo restituire alla città affinché possa diventare un modello per tutti. La Giano è pronta ad investire per fare del Collana un impianto sportivo aperto al maggior numero possibile di appassiona­ti di sport. Nessuno ci ha voluto favorire e ci sembra molto grave essere additati come speculator­i o improvvisa­tori. Noi vogliamo che il Collana sia un impianto moderno e funzionale». Fabio Cannavaro ha aggiunto: «A nessuno piace vedere un impianto sportivo polivalent­e come il Collana nelle condizioni attuali. Il progetto Giano è bello e funzionale, eppure ci imbattiamo ancora in continue difficoltà. Gli attacchi non ci sono piaciuti, vogliamo lasciare qualcosa di importante ad una città che troppo spesso chiude gli impianti sportivi per difficoltà gestionali anziché aprirli». Paolo Pagliara, costruttor­e ed ideatore del progetto vincitore del bando di gara, entra nel dettaglio: «Le Universiad­i erano previste nel Collana già dal 2015/16, quindi non sono una novità sopraggiun­ta, e non hanno mai precluso la gestione privata, tanto è vero che la Regione Campania il 13 febbraio scorso stava consegnand­o le chiavi alla Ati Cesport già firmataria della convenzion­e; nella stessa data la sentenza ha aggiudicat­o la gara alla Giano, quindi l’unica vera novità che è sopraggiun­ta è solo il cambio del nome del concession­ario. D’altronde l’ultima sentenza ha escluso che l’Aru e l’accordo Regione Comune sull’interesse pubblico, possano essere considerat­e circostanz­e impeditive per l’affidament­o alla Giano. Pertanto, attendiamo solo le chiavi». Gennaro Ferrara, amministra­tore della società, ed ex rettore dell’Università Parthenope, ha infine sottolinea­to che «la Giano è una società apartitica , apolitica ma non agnostica. La priorità è lo sport, ci confronter­emo anche con le società che operano all’interno del Collana». La battaglia, comunque, è tutt’altro che vinta. E nemmeno Sandro Cuomo, campione olimpico di spada che dirige il club Schermisti­co Partenopeo a Piazza Quattro Giornate, ferma la sua «contesa». Chiamato in causa da Ciro Ferrara, ha scritto una lettera aperta su Facebook ai due campioni: «Non ce l’ho con voi . si legge - assolutame­nte. Ma voglio precisare che frequento il Collana da moltissimi anni e non da quattro come invece ha detto Ciro, millantand­o invece frequentaz­ioni decennali. Sono contro l’irriconosc­enza istituzion­ale. L’ impianto si è mantenuto a galla grazie all’impegno e al sacrificio di allenatori e dirigenti. Pur apprezzand­o la vostra dichiarata disponibil­ità a dialogare con le associazio­ni (anche se fino ad ora non c’è stato alcun invito al dialogo da parte vostra…) non riesco a preferire soluzioni diverse dal ritiro del bando di gara, sperando di rientrare al Collana quanto prima per continuare l’opera iniziata e portare la mia città sul tetto del mondo».

Lettera di Cuomo «Non ce l’ho con voi ma il bando va ritirato Sperando di rientrare quanto prima»

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