Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pd, i dissidenti renziani lanciano il programma per il congresso
Un documento programmatico di quindici pagine (consultabile sulla pagina facebook «il Partito Democratico per Napoli»), per il congresso provinciale. Anonimo, nel senso che non è firmato ufficialmente, ma sono settimane che martiniani e orfiniani ci lavorano. È il documento su cui gli ex Ds renziani (Antonio Marciano, Valeria Valente, Andrea Cozzolino, Leonardo Impegno) sfidano gli ex popolari Mario Casillo e Lello Topo. Nel merito, si direbbe. «Abbiamo scelto convintamente di partire dalla definizione di una proposta politico programmatica per avviare la nostra partecipazione a questo congresso», scrivono nel documento il Pd per Napoli. Sottotitolo: «Un nuovo Pd per il futuro di Napoli e della sua area metropolitana». Proseguono: «Certi di essere davanti a un’occasione imperdibile per rilanciare finalmente un’idea di Pd in grado di cogliere e superare le forti criticità relative alla gestione di questi anni da un lato e capace, al contempo, di farsi interprete delle grandi potenzialità per il Pd e per Napoli in questa fase dopo anni di cattivo governo cittadino e metropolitano». Ovviamente puntano il dito contro l’attuale gestione provinciale «che per anni ha voluto mostrare i muscoli impedendo ogni forma di ragionamento e confronto interno e che ha trasformato i momenti di dibattito in becere conte, ha perso anche l’appoggio di tanti dirigenti che si sono stancati di queste modalità». Uno dei punti fondamentali è il rapporto con de Magistris: «Il Pd per cultura politica, per storia e per spessore culturale è e deve essere alternativo a De Magistris e alla sua “rivoluzione” delle chiacchiere e deve esserlo a tutti i livelli istituzionali perché solo così può essere credibile. Per questo vediamo nell’accettazione delle deleghe dei consiglieri Pd in città metropolitana un errore». E poi tutti i punti salienti, la visione della città e dell’area metropolitana più che una piattaforma congressuale è un programma di governo. Questo non vuol dire che, però, i «dissidenti» renziani abbiano deciso di candidarsi autonomamente. Probabilmente lo faranno ma non ora. Il tutor Alberto Losacco per ora non ha ancora incontrato nessuno. Né a Roma è stato convocato un tavolo per ricomporre una maggioranza che è andata letteralmente in frantumi. Tanto che Tommaso Ederoclite, del Comitato 30, s’è candidato. Le figure in grado di ricomporre per ora sono due Salvatore Piccolo e Graziella Pagano. Ma è presto.