Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rosy Rox, performance alla Reggia di Carditello Un «Con-Tatto interiore» oltre i rapporti imperfetti
Le persone hanno tra loro «rapporti imperfetti». E, se va bene, bisogna prenderne in considerazione almeno l’ambivalenza. L’artista e performer Rosy Rox parte da questa considerazione per creare un «contatto interiore» con l’altro, nel suo caso il pubblico. Con-Tatto interiore è il titolo della performance di cui sarà scenario domani la Reggia di Carditello. L’artista, indossando per metà un’armatura medievale, interagirà con lo spettatore — l’ingresso è consentito a una persona alla volta — stabilendo, appunto, un contatto interiore. La perfomance è un de amicitia scritto con il corpo. «Partendo da questo sentimento, l’opera traccia una traiettoria simbolica che attraversa il senso del più umano dei legami» dice Rosy Rox. E poi: «L’opera performativa è come un sentiero che attraversa questi “rapporti imperfetti”, legami tra il conscio e l’inconscio, soggettività e alterità, in cui fondamentale è l’ammissione di vulnerabilità e solitudine». Assistere, anzi partecipare, ad una performance di Rosy Rox — si ricordi almeno La robe al Museo Madre — è una sorta di iniziazione allo squarcio verso il cambiamento, direzione in cui vanno anche le sue opere scultoree taglienti, acuminate, laminari. «Attraverso il con-tatto con lo spettatore — prosegue l’artista — la perfomance mette in atto un percorso che si interroga sulla profondità del sentire umano, lacerato da emozioni simultanee e contraddittore. Centrale è anche la necessaria consapevolezza che spesso siamo tanto luce quanto ombra. La performance crea uno spazio-tempo dilatato, un tra-noi, spazio di percezione vissuto da due interlocutori in con-tatto appunto». Rosy Rox affida al suo corpo e all’attimo dell’interrelazione — in una matrice che fa capo a Marina Abramovic — l’atto conoscitivo e artistico. «Attraverso un sapere del corpo — conclude — Con-tatto rende toccabile quel interstizio
intoccabile e assottiglia la differenza tra il mondo reale e il suo apparire. E questo è tanto più importante in questa contemporaneità che registra un impoverimento dei rapporti personali sempre più “liquidi”, per rifarsi a una definizione di Zygmunt Bauman». La performance è stata realizzata per la prima volta nel 2015 a Villa Amistà, a Verona, e domani, alle 18, sarà riproposta nel salone centrale del piano nobile del Real Sito, nell’ambito di Cantieri Culturali Carditello, promossi dal Comune di San Tammaro e finanziati dalla Regione Campania.