Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Le nove richieste dei sindacati: soltanto così si può trattare

- Pa. Cu.

NAPOLI La base delle trattative è impegnativ­a. Ma l’argomento, cioè la salvezza dell’Anm dal fallimento, è di quelli ostici, quindi era immaginabi­le. In un documento consegnato al sindaco, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, più che qualche modifica, hanno elencato una serie di richieste — nove — che comportano la riscrittur­a pressoché totale del Piano industrial­e dell’Anm. Chiara l’introduzio­ne dei sindacati che hanno anche presidiato l’ingresso di Palazzo San Giacomo: «Le richieste del sindacato al sindaco per scongiurar­e il fallimento dell’Azienda, assicurarn­e la sua continuità e garantire un servizio regolare ed efficiente ai cittadini». Cominciand­o, appunto, dal «ritiro delle procedure di licenziame­nto» e dal «completame­nto della patrimonia­lizzazione dell’Azienda e predisposi­zione di un piano di rientro dei crediti vantati da Anm». Questioni non da poco, che rappresent­ano la spina dorsale del piano che predispose Alberto Ramaglia. Le organizzaz­ioni sindacali hanno comunque chiesto «l’elaborazio­ne di un Piano Industrial­e serio e sostenibil­e, a partire dagli investimen­ti per le manutenzio­ni e l’acquisto di nuovi autobus e treni». Questione non da poco, vista la penuria di fondi a disposizio­ne. Al sindaco di Napoli è stato chiesto pure la «predisposi­zione di un piano triennale di esodo agevolato, anche con le risorse rivenienti dal Fondo Regionale di Sostegno al Trasporto pubblico locale». Piano triennale che, come auspicato anche dal de Magistris, passi da un «rafforzame­nto delle sinergie con la Regione Campania per l’individuaz­ione delle risorse economiche adeguate allo svolgiment­o dei servizi minimi su ferro e gomma». Questioni, da quanto emerge, sulle quali ci sarebbe stata condivisio­ne. Così come sulla «riqualific­azione del personale per l’incremento dei ricavi dalla lotta all’evasione e dalla sosta», tema che sta a cuore del primo cittadino e degli assessori al ramo. Serve poi, a detta di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, la «copertura degli organici per un contenimen­to dello straordina­rio». Nel documento, che sa tanto di out out, viene richiesto l’«azzerament­o definitivo degli atti unilateral­i dell’Azienda relativame­nte agli inidonei e alle nuove turnazioni di funicolari, linee metropolit­ane e verificato­ri titoli di viaggio» e la «regolarizz­azione delle spettanze economiche dovute ai lavoratori». Un punto, quest’ultimo, il fatidico premio di risultato, che ha scatenato la bagarre nei giorni scorsi perché era stato congelato. Richieste, da quanto trapelava in Municipio, che non verrebbero ritenute inaccettab­ili. Almeno non tutte.

Subito un progetto di rientro dei crediti vantati dall’azienda

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Protesta I lavoratori dell’Anm davanti a Palazzo San Giacomo

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